T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

-32dolore ripurgansi al pari degli individui eziandio le nazioni, e come oro nel fuoco lasciano alfine le scorie de'vizi i e rim'ondansi d'ogni macchia e bruttura. E il buon antico metallo degli Italiani scorgesi apertamente che dal secolare servaggio, dalle astiose passioni e dalla ruggine dell 'invidia e dell ' albagia troppo è ancora offuscato e corroso. 1\fost.ra deh! loro che in tanta dissoluzione dei vecchi principi e delle vecchie c.redenze per ogni parte d'Europa ; e in tanto universale rigoglio di basse cupidità e ambizioni non da alcuna autorità di fede e di legge infrenate, a quella nazione è promesso non che l'essere e l'arbitrio di sè, ma sì veramente il morale e intellettuale imperio del mondo, la quale saprà innanzi c meglio dell'altra infiammarsi della virtù, riedificare i principj , fuggir le sette e le sedizioni, e praticando ogni più duro c travagl ioso dovere di ci ttadino procedere nobilmente al possesso comune c incrollabile del diritto e della libertà. Imperocc.hè una voce arcana mormora dentro il cuore dei popoli e va !or dicendo: apparecch iate le vie, addrizzate i sentieri alla nuova forma di civiltà. Il mondo ha sete di gi ustizia e credenza; ha sete di libertà germogliata dal dovere, di scienza irradiata dalla religione, di popolari reggimenti conetti e magnificati dall' educazione e bontà delle plebi. Sorgete, apparecchiale le vie , e quel primo in fra voi che ritemprerassi nella féde, e arderà del fuoco della religione civile e farà gl'infimi e i sommi con più amorevole atto insieme abbracciarsi, quello spezzerà del sicuro, come Sansone, le porte del carcere suo, quello grandeggierà fra voi tutti, e le sue piaghe saranno sanate, e tornerà a risplendere sulla montagna come signacolo delle genti. Anima di CARLO ALBERTO , regnatrice vera e perpetua d'Italia , sento, io medesimo sento che del tuo soffio immortale mi scaldo, della virtù m'innamoro, della fralellevol e unione ho desiderio infinito ; c parmi., nè stimo di errare, che simiglievoli effetti vai qui producendo negli astanti numerosissimi. Concordia, o Liguri, o Piemontesi, o Siciliani, o Napoletani, o Lombardi , amor~ e concordia per Dio. Dopo tante allucinazioni ed esorbitanze , dopo tanti od ii e sospetti, dopo le vane congiure, i temerarii conati, le gare fratricide, talenti c giovi a noi pure di scrivere nella memoria, o meglio nel sacrario del cuore Quella dantesca rubrica: incipit vi ta nova. Cosi raumiliati e rifatti dalla sventura, così legali e stretti d'un nodo c potenti di fratellanza e di carità, faremo vero quel tuo detto sovrano e profetico, o Re santo e inspirato, quel detto a cui solamente il Civile nostro dissidio ha da tG sembiante di amara menzogna: L' ITALIA FARA' DA SÈ.

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