Luigi Carlo Farini - Il conte Buol e il Piemonte

9 A Laybach la Gran Brettagna, quantunque si acconciasse alla invasione del Regno, faceva timide protestazioni, e manifestava il desiderio di qualche guarentigia civile. Anche la Russia non era aliena dai temperamenti, ed il Governo francese, che in Napoli aveva praticato coi costituzionali per veder modo di piegarli a prudenti partiti, seguitava a fare uffici di moderazione coi confederati. Ma il Principe di 1\letternich, in nome dell'Imperatore, opinava, che le cose si dovessero condurre a pronta e violenta fine, e parlando con quegli ambasciatori, ne'quali si poteva confidare, diceva : « Bi- « sogna evitare il rischio che il Parlamento napoletano si « ravveda, e che facendo sembiante di sottomettersi, procla- « mi una costituzione alla francese, come quella che il Ite <! prima della sua partenza aveva a consiglio della Francia, « accennata per messaggio (i) ». Avendogli il Conte Capo d'lstria domandato « se l' Imperatore d' Austria avrebbe appro- « vato in Napoli un sistema, che si avvicinasse al rapprc- « sentativo >> il Cancelliere austriaco aveva risposto « che il << suo signore farebbe piuttosto la guerra )). Capo d' !stria aveva soggiunto < ma se lo stesso Re di Napoli volesse sttt- « bilire somigliante sistema 't >> E il Cancelliere aveva ripreso ; « l'Imperatore farebbe la guerra al Re di Napoli (2) >. Per altri documenti è fatto palese il pertinace e prepoten te proponimento di impedire, che gli ordini rappresentativi mettessero radice negli Stati Italiani. (1) Archivi del Regno. - Lettere del Marchese di S. Marzano, Plenipotenziario del Hc di Sardegna. (2) Lettere citate.

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