Luigi Carlo Farini - Il conte Buol e il Piemonte

6 volw, sotto hrevitù, una illustrazione di quel dispaccio, che mi ha arrecato compiacimento. Abbiatemi per iscusato, o Mylord, se prendo lo arùimento di intitolarla al vostro chiarissimo nome. ll ministro dell' Imperatore asserisce « essere cosa natu- « rale che i grandi Corpi politici esercitino una certa in- , « flucnza sugli Stati che li avvicinano, ma importare allo in- « tercsse generale, che quella influenza non sia mai usur~ « pata , nè usata a danno della indipendenza di un altro « Stato (l) >. l o ho per buono e giovevole questo pronuneiato; in si gran copia ne soccorrono le testimonianze, per Je quali si addimostra a chiare note, come r Impero austriaco abbia usurpato in Italia una influenza perniciosa agli Stati , che debbono essere franchi e di loro ragione. Prendiamone ùocumento. Nel 1815 l'Imperatore d' Austria fa una lega particolare col Granù:uca di Toscana (2) a fine di mantenere il riposo interno ed este1·no dell' Italia. Così il fortissimo Impero aggioga al suo carro un debolissimo Stato, e si arroga il diritto di usare gli influssi e le armi in tutta la Penisola. Nell 'anno stesso, impone al Re di Napoli l' obbligo di astenersi ùa ogni mutazione civile la quale sia contraria al sistema austriaco (3); e così menoma la sovranità del Principe c l' indipendenza dello Stato senza potersene scusare nemmeno pe' rispetti della vicinanza. \1) Dispaccio citato. (2) T:-altalo del H~ giugno ratifica to a Firenze il ~ o lug'io. (3) Trattuto del 46 luglio, articolo 2° segreto. -

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