Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

9 Poche agnclle la lìglia. Bipartilo Il nerissimo crine le carezza La spaziosa fronte, e giù pel collo Le scherza e 'n su le spalle dilicate Qual novéllo giacinto; il sopracciglio Ei pur nereggia in solli! arco , e splencle li gran cl'occhio sollesso a par d'un sole. Tumidelle le labbra ad un sorriso, Cui nulla di mortai è che s' adegui , Ha coutinuo alteggiatc; e si diffonde Per tutto il viso un dolce, un'armonia, Che rilrar non si può. Succinto e schiello È suo vestir, eh' alla gentil persona Accresce leggiadria. Del cli la luce Bee da soli tre lustri la i1111oce111e, Inconscia dcli' amor qual tenerella Vile silveslra, cui cieli' uom I' indusl~e Mano ali' olmo non anco ebbe congiunta. Dopo lddio, primo il geuitor, la greggia Indi le slava in cor; nè mai fu vista Far velo al suo seren nube di duolo: E la memoria della madre, eslinta Nel darle vila, in lei di paradiso Sensi destava, e la vedea ne' sogni Sempre dal Cielo benedirla , e al Ciclo Salir a,•ea fidanza in un col padre. 2 Biblioteca Gino Bianco

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