Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

40 Cui solo è dolce Io esterminio nostro ? Ah no, giammai! costui muoia primiero; Muoia, che il danna delle leggi il dritto , E in un devoto è di vendetta al brando. Ciò ancor tra sè fremendo il foro duce, Cui di Faenza è 'l duro fren commesso , Del proprio nome la final sentenza Freddamcnle suggella. Indi seduto Sovra morbide pi urne, una capace Di generoso vin coppa spumante Molte e molte fiale al labbro ingordo Appressando venia, nè la poneva Che vedutone il fondo. li sen riarso Dal sulrurco licor che di Romagna Rende i colli famosi , ebbro, ruttante , Jn profondo sopor chiudea le ciglia , E di pugne e di preda eran suoi sogni. Spunta I' inransto sol, che di Fernando L' estrema volta salutar dovea L'incolpabile fronte. Un sacro bronzo Piange in mésti rintocchi: atro squallore La si briosa mia Faenza invade ; E brullican le vie cavalli e fan li, Che, il misfatto a compir in securtate , Dalle città propinque il sospettoso Duce quivi assembra va. Ahi miseranda .Vista! fra mille a_rmati il sentenziato Biblioteca Gino Bianco

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