Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

36 Qui giungono a un mio cenno, e guai! ... :- Gran Dio, Qual vel mi cade ! Ob me perduta ! Ahi crudo , Ingannarmi così , così tradirmi! - Cianoella, per pietà , sommesso parla. Sul!' onor mio lel giuro, amore , amore , Ei sol mi spinse a colai opra. lo mia Volli farli a ogni costo, e mia già sci, Tel ripeto. Adorarli eternamente , O Giannetta, saprò ... Vieni. .. Perdona, Perdona a on cor per te sol reo! Volente Vieni al mio sen! -No, mostro! Padre, aila!!! - Amici, uscile amici ... Ob Dio! Son morto! - D'un ignivomo ferro ali' improvviso li fulmine lo colse. Impallidisce, Straluna gli occhi , traballa , stramazza Boccheggiando. Soccorre , e a lui d'intorno Con un drappel de' suoi Villor s' affanna, E il rialza del suol , ma dal torace Sfracellato gli sgorga un largo fiume Di caldo sangue, e di sangue s'addensa Un lago in sul terreno. Sbigottito Balza di letto al subito fragore Fernando, ascolta brevi istanti, e vola Da presagi funesti esagitato Alla figlia adorata , e tramortita Fra le tremanti braccia al sen la stringe: I vicini villan corrono in frotta: Tutto è terror·confusiono e lutto. Da' spessi casolari lungamente Urlano i cani, e della scena atroce Biblioteca Gino Bianco

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