Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

52 Effigie alluma una lucerna ; e trema , Non la capanna se ne porli il vento Cogli autunnal' ricolti, e prega , e geme. § 2. E prega e geme impaurita , e un mare Di duol Giannetta ancor versa per gli occhi. Nel!' improvviso turbo una del ciclo Vede arcana minaccia; e brancolando Per la buia stanzuola, al padre in braccio Correr s'affanna, ma un torpor dc' piedi Le addorme i nervi , contra 'I suolo indarno Tenta far forza, e boccone stramazza. Ed ceco alla tapina intcncbrarsi La faniasia : per tutta la persona Gelato un fiume di sudor le scorre; Fibra non ha che tenga ferma , e il pcllo Immenso affanno le Oagella. Un lampo Di roggia luce le saetta intanto L'immoto ciglio e spalancalo , e vede. Vede aprirsi una nube, e in quella accolla, Bianco vestila una mesta figura , Sparsa le chiome e il destro dito alzando, Di minaccia in sembiante. Silenziosa Slassi alquanto quell'ombra ; e in questi accenti Rompe quindi sdegnosa : - Ingrata figlia ! Come fanciul , se paurosa larva Sull'imbrunire alla strozza lo afferri; Tal sentissi Giaonclta. Oh duro staio ! Biblioteca Gino Bianco

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