Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

28 E un batter palma a palma: tu dischiudi La tua feneslra allor : liberamente, O vita o morte mi darai , s1>iegando Ciò che 'I Ciel t' inspirò. Tanto prometti ? - Si, ma troncale ogni dimora! - li giuri?- Oh Dio! s'appressa il padre ... ove mi celo? ... }'uggite, per pietà !... - Giura! - Si , giuro, Ma fuggite !- Or son pago. Addio, mia vita. - § 8. Vito occorre a Fernando. A lui l' inchiesta Narra dello slranicr, indi l'ingresso In sua magiou ferocemente in allo D'uomo già fermo a scellerata impresa; E l'uscirne dappoi composto il volto A trepida lictezza, onde per l'ossa Al miserrimo amante nn gelo corse Come di morte. E del color di morte Si pingc il vecchio , un tremito l'assale , Proferir non può verbo , e irresoluti Abbassa i vitrei lumi. li dubbio orrendo Respinge alfin , si ricompone, atteggia Di sorriso la bocca, e al buon fanciullo Si risponde pacato. - lddio mercede Ti renda, o figlio, e ali' amor tuo soccorra. Ma or vanne , e ogni timor sgombra del pello: Troppo a me nota è la mia figlia; in core Non alberga' viltà. In mc li affida; Di le parlarle udrà mc stesso, e il padre Biblioteca Gino Bianco

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