Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

25 Di che sol vivi , e cui l'aggiri intorno Il di non pur, ma tutta quanto è lunga · La nolle. Ascolta ; e guai se un dello, un cenno Pur ti sfuggisse ! o te perder potresti , O Giannella per sempre. Ascolla, e nota. Ugo s' av,,anza, e pria sci trova innanlc La sconsigliala, che di lui s' accorga. J\idir che giova le lusinghe , i preghi Dello stranier? le languide repulse, Il desio, lo smarrirsi , i tronchi accenti Della fanciulla? - Or qui dunque Lugiura Allendermi domani ali' ora istessa, O !... - Si , lo giuro, ma sul labbro vostro Dch non risuoni Ja cruda minaccia! - Ugosi parie, essa le agnclle aduna , E al non più caro suo tello ritorna. !Ila né Vito s'arresta: il cor gli freme I)' ineffabil furore, e di mal nota Ma più fera che morte gelosia. Corre a Fernando, o con lena affannala Il reo caso gli svela , e I' amor suo In brevi noie apertamente esprime; E piangendo di rabbia, aspra vcndclla Nel gonfio cor rivolge, e sacramenta. § 5. Splende I' allro mattino. Il sommo giogo Del celeste emis.peroavea raggiunto La Stella omai , quando il francese in lracei:t Bibuoteca Gino Bianco

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