Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

21 Oh svergognato ! Assai rubate od arse Non fur le piazze le magioni i santi Altari? e dal materno, disperato Seno svelle di forza eslerefatte Verginelle ? e di lor governo osceno, E più osceno mercato assai non anco Per voi si fece? Oh qual furor m' invade ! Udite, o Franchi, udite. A voi la morte Rugge alle spalle, ed i conquisti vostri, Contaminati da colpe colante, Vi saran tomba inonorata, inulta! Udite, udite. L'universo grido Della cruenta Europa omai ridesta L' irto figlio del Norle. Immensi ghiacci, Che spaventano il sol , tremendo il fanno , E sfidalor dclii aquila superba, Cb' a sterminato vol l'audacia ba pari , Non la possanza. Oh quanto sangue! oh quanto Perir d' illusi prodi! oh qual ruina ' Di novi troni, crelli in sui sowersi Dalla Mano immortale, a cui prepara Insolubili lacci ingiusto il fato! Incendc ollre costume i campi il raggio Canicular. L'armento e i fidi ansanii Can guard'iani, sdrajàti ali' ame11a Ombra de' gelsi ond' ha ghirlanda il fiume, Nè d'un guair, nè d' un solo muggito Bibuoteca Gino Bianco

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