Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

12 T'amo, l'amo, fanciulla. Ah! 've di ferro Non abbi 'l core, ali' amor mio rispondi. Se l'oro apprezzi, eccone a le ... Noi curi·! Bellissim' alma! Or via siedi, che temi? Oh, che vuoi dirmi? parla; apertamente Favellar, che ti toglie? - Il padre mio , Signor, m'attende •.. Ahi lassa mc! .. Ven prego, Lasciatemi partir! - Crudel, potresti Sconsolalo vedermi ? Ab! tuo candore Vieppiù m'incanta, e scorciarti non posso. Di', che in odio non m' hai ; di', che ... Nomasli li patire; ebben, guidami a lui : non teme Appalesarsi l'amor mio: dinanzi Al tuo buon genilor ripeter voglio Quanto udisti da me. S' ci non dincga Assentirmi 'l tuo amor, di', m'amerai? Rispondi, angiol celeste! - Un dello, un guardo Mover Ciannetla non polca; sì forte La pcnétran quc' dclii , e tale un brivido Delizioso, un turbamento arcano, 1 Un senso ignoto , onde 'I pensier dispiega A maggior vita il voi, si vien destando Nel vergin petto. Sognar crede, e teme Del sogno il dileguar. Più baldo allora Fatto il garzon , - Su dunque, al padre tosto M'adduci , - le ripete, e lievemente La man le stende al ritondetto braccio .... Ma ritrassi Giannetta, indi confusa S'.adclrizza alt' abituro, e impaziente 11francese la segue. In ostro il sole, Biblioteca Gino Bianco

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