Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

t I Un corruscante acciaro, ali' elsa aurato, Gli dipende dall'anca; il largo pclto Ju argomento di valor gli fregia Purpureo nastro, e di guerresco ardire, I\Iisloquantunque a vanità , lampeggia L'acuto sguardo. Or mentre avidamente Per li.campi ci riguarda, ecco venirne Giannella alla sua volla, in traccia mossa O' un agnellin smarrilo. A lei sul volto AmabiImente si pingeva un ansia, Un ingenuo dolor, eh' ogni più altero Spirlo conquiso avria : nè lo ravvisa L'affaccendata allo scontrarsi primo, E caldamente a lui, - Signor , vedeste Un maculato agncl vagar pel margo? Di lui m'è scemo il gregge, e 'nvan da buona Pezza il ricerco. - E I' altro, - lo no, noi vidi, I\Ia te ritrovo alfin ! - Riscossa a tanto Giannclla, il raffigura; e vergognosa, - Addio, Signor ... ricdo a intracciarlo. - Arresta, Arresta, amabil villanella. li prezzo Vuo' darti dcli' agnel, se più non chiedi, Chepiù darli poss' io, pur eh' a mc presso A quest'ombra ti seggia. li guardo avvalli , E di rossor li copri! Oh, nuovo forse Ti vien lo invito? Eh via , cortese n\eco Ti porgi. lo da quel di , che primameule Mi t' offerse fortuna, in cor scolpita Sempre portai la immagiu tua, nè pace M' è dato aver s' a' miei ,•oli non cedi. Biblioteca Gino Bianco

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