Ernesta Battisti - Rievocando Francisco Ferrer Guardia

della passata - e pur presente! - storia e l'amore per l'avvenire umano, additava a questo la via: « Stringetevi l'uno all'altro... o pensiero, o lavoro ùmano )). Al« tramonto )), nella Spagna, dove il Poeta vedeva volgersi insieme i pensatori e i lavoratori; nella Spagna di quell'ottobre 1909 era infatti bagliore di fiamme e odore di roghi. I movimenti repubblicani e sociali del 1906 ora s'erano ;ringaglia,rditi colla ribellione popolare · alla guerra., che la Spagna aveva portata al Marocco. I movimenti avevano avuto e tuttora avevano il carattere deciso ed esasperato delle ribellioni a condizioni politiche e sociali di oppressìone e di troppo grave insulto alla libertà ed all'umanità. Il re Alfonso XIII ed il Governo erano schiavi del potere gesuitico, non solo imperante sulle coscienze, ma causa partecipe, anche per la sua strapotenza economica, della immensa miseria del popolo; in stridente contrasto colla classe ricca quasi feudale. Perciò contro tale potere s'era massimamente maturata e concentrata la ribellione, soprattutto quella del partito repubblicano. Si era accesa in questo clima, e già innanzi al 1906, la fede, la passione missionaria di Fra.ncisco Ferrer. Egli credette (come molti di noi ancora, crediamo) che in un'educazione, in un'istruzione razionalista, cioè laica, cioè liberata da ognì dogma, stia il segreto, ·il seme di un miglioramento ideale umano, di un progresso verso una umanità più giusta. Aveva fondato una << Scuola moderna )) condotta ap6 BibliotecaGino Bianco

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