Giuseppe Manuzzi - Il libro de' dodici articoli della fede ...

o{ VI )o quanto nel Riccardiano, e nel Barberiniano): Questo art·icolo richiede chè 'l Santo Spirito è il dono del Padre ec. dove ognun vede che dopo le parole : Questo articolo richiede manca alcun che; cioè che l' uomo creda, come appunto si legge nel Codice Senese. E qui non vo' tacere, come del ragguaglio col Codice J~arberiniano io son debitore fino dal 1831 alla gentilezza del eh. sig. Prof. Luigi Maria Rezzi, al quale in~ tendo render qui di tale cortesia le maggiori grazie c,P' io possa. Del resto, mio caro Raffaello, gli Accademici trassero esempi da questa Operetta non solo solto il tilolo da essi assegnatole di Libro de' dodici articoli, ma eziandio sotlo quello di Trattato de' peccati mortali, come può vedersi alla voce Miscredenza, e rli Trattato de' Sagramenti, come si ritrae dalle voci Confermazione, Corpusdomini , Ordinato, e Ordine. Le quali ci conducono a rilevare un · allro abbaglio preso da que' valentuomini, che compilarono la Tavol a della quarta impressione, allorchè all' abbreviatura Tratt. Sagram. inviarono il letlOJ'e all'altra di Lib. Sagram. avendo in colai guisa dato segno di credere, che il Libro de' Sagramenti, citato sopra un Testo a penna di Pier del Nero, fosse una cosa medesima con questa nostra Operetta. Dai varii esempi, che si leggono nel Vocabolario coll 'abbreviatura Lib. Sagram., si vede aperto che la materia contenuta nel Codice di Pier del Nero era al postutto diversa da quella contenuta in ques to nostro Trattatello. Ma se del Libro de' dodici articoli ho potuto dirvi il nome del Volgarizzatore, non posso far altrellanto della J!ita di S. Alessio, scritta in latino dal B. Iacopo da Voragine, e tratta in volgare, da penna anonima, in quel beato secolo, nel quale, come di ce il Sal vini, parlava bene chiunque parlava. Io l ' ho tolta da un Codice che fu di Giovanbalisla Strozzi, passa to poi nella Magi iabechiana ove al presente si .conserva a l Palcb. II. nurn . 68.; ed è quel medesimo di cui parla il Sal viali nel li b. II. cap. xn. de' suoi Avverlimenli, là dove, favellando della Tavola rilonda, dice; E legata in un volume con certe altre oper·ette, che seco paiono tutte q·uasi nate ad un pm·to, come da una mano tutte copiate furono, in sì fatta •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==