Leone Gurekian - L'Armenia nell'anima italiana

41 " Una parola debbo ora all'iUush•e oratore, che ieri " commosse la Camera con la descrizione del ma1-tirio su- " bito dagli Armeni. " Egli che è un grande spit•ito, ma che nel tempo stesso " è pure un grande negoziatore, volle con l'a1ipl:mso tribu- " tato dalla Camera alla mia attermazione che qui gli piacque " ri1>etere, volle, clico, che questo mio impegno personale " diventasse un'impeguo dinnanzi al Parlamento: di ciò " gli son grato, e quest'impegno mante1·1·ò,,. L'interesse, sincero e profondo, col quale egli si espresse, in favore deUe giuste aspirazioni della nazione armena, causò una seconda ovazione nella Camera, la quale ebbe la certezza che la causa armena non poteva meglio esser affidata per esser condolla e difesa nel prossimo Congresso di Parigi. * * * La questione armena sla presentemente per attraversare un periodo di sosta. Lungi dal preoccupare gli Armeni, questo silenzio, per loro, indica l'indefesso lavoro che si compie per condurre alla· luce la giusta causa della libertà, che deve, dopo una simile catastrofe, irradiare sul mondo. Che l'orizzonte sia lontano ancora per rischiararsi : questo pure è un fallo. Dopo il cozzo degli eserciti, ora assistiamo all'urlo delle grandi idee. Talune di queste hanno molla analogia con quelle professate dal nemico. È strano, però, come simili convinzioni sopravvivano dopo lanlo spargimento di sangue umano. Si doveva, si voleva abballere l'imperialismo, l'arbitrario. E si è riuscili. Rimane ora, per assicurare la pace, distruggere il chiodo che ci servì per cacciare quello dell'elmo tedesco. B blioteca G no B•anco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==