Leone Gurekian - L'Armenia nell'anima italiana

34 degli esteri per pregarli di prendere l'iniziativa fra gli alleati del riconoscimento dell'Indipendenza Armena. L'on. Cottafavi esalta i sacrosanti diritti dell'Armenia che devono trionfare: addita la necessità di agitare la questione davanti all'opinione pubblica: vor;-ebbe che la nazione armena costringesse i Governi alleati a un riconoscimento della propria indipendenza, proclamandola essa stessa. Il sig. Damadian illumina l'oratore su questo ultimo punto affermando che sebbene la Delegazione Armena rappresenti in Europa la Nazione Armena tutta è nè sia di fatto il Governo provvisorio, sébbene gli' Armeni abbiano proclamalo la loro indipendenza nell'Armenia russa i Governi alleati non hanno riconosciuto la Nazione Armena; prospetta le pos- . sibili ragioni di una tàle ingiustizia verso la nazione armena. Il prof. A·mendola, pur non potendo àmmettere che non sia formalmente riconosciuta l' indipenden;rn dell'Armenia, condivide i timori del sig. Damadian e afferma la necessità di agitare la questione armena P,erimpedire che in una eventuale rapida conclusione della pace i diritti dell'Armenia possano venire sacrificati. · Il senatore J\fariotti si chiede quale sia stata la ragione dell'occupazione di Alessandretta; accenna ali~ affettuose relazioni che hanno attraYerso i secoli unite le nazioni italiana ed ai·mena, e quindi procla1n"ai .diritti dell'Armenia che deve estendersi attraverso la Cilicia, territorio del Regno della piccola Armenia, fino al Mediterraneo. La signora Gwis Adami dice essere impossibile che i diritti del!'Armenia possano venire mi~conosciuti nel Congresso della pace; esprime la sua profonda fede in Wilson e inneggia alle virtù della nazione armena che in' questa guerra ha preferito operare per il trionfo della causa comune più che rumoreggiare. li Presidente on. Arcà riasst!me la di~cussione e le proposte fatte. Quindi si decide di inviare Delegazioni presso gli onorevoli Orlando e Sonnino, di promuornre comizì in varie città d' Italia ; di portare la questione nel Parlamento. BibiotecaGino Bianco

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