Domenico Zanelli - Per l'apertura solenne della scuola di metodo nella città di Forlì

IO ncudo mano mano ciò che <leve fare un maestro per la t'· l . . 1 'ntellctualc e fisica de' fanciulli. La i<:UO· ( UC37.10 1lC lllOI a c, l la in cui mi a1·cte chiamato a maestro. avrà dunque r:r iscopo di dirigere c diffondere con nusura e con ordr~o l' istruzione primaria, indiriztandola scmp_re alla _for~azro: 1rc dell' uomo morale e civile : avrà per rscopo dr unrre 1l dilettevole all' utile anco nelle cose le piu severe e le più monotoue. E siccome l'fistruzione abbraccia la materia che insegnar dobbian~o, la dist~·ibuzion_e delle mede~ime nelle diverse classi, e rl modo dr bene rn!>Cgnarle, cos1 su que- •tc mi fermerò ponderatamente. Con ciò verremo a conoscer·e ciò eire nelle vostre scuole si de1·e togliere o correggere, c ciò che si deve aggiungere: onde l' istruzione il suo vero fine raggiunga, e corrisponda all' indole dei tempi c ai bisogni della sempre crescente civiltà. Noi ci geLtcr·crno nelle vie facili e brevi , onde con minor tempo possibile c con poca fatica apprendere ai fanciulli il leggere c lo ser·ivere, il conteggiare e la grammatica, la geografia c la stor·ia per apprendere a svi luppare fino dai primi anni le intellettuali facoltà. I l metodo deve fi ssare specialmente la nostra attenzione; dappoichè come dissi, non basta sapere uroa cosa, bisogna ancora conoscere bene l' arte di farla penelrar·e nella mente dci popoli. Arte difficile, che io vorrei fosse profondamente studiata non da' maestri soltanto ma da Lutti i padri di famiglia, c specialmtntc dai urirristri del Santuario. Costoro destinati da Dio a maestri in lsr·aello sono tenuti a catechizzare i sapienti e gl' i"'noranti, i ricchi e i poveri , ma specialmente i fdnciullt E non basta, per compiere il divino mandato, catechizzare, ftt <l' uopo catechizzar bene , in modo da essere pienamente compreso: o~de se m?l.t_i cristiani poco o nulla imparano da catechrsmt parrocch r1u, forse a' ' iene per·chè i sacerdoti non adoprano modo e lin~uaggio com enicnte, perchè non sanno abbassarsi all' intelligenza di chi li ascolta: e io credo eire le_ 1~ar~l e d elle Sante Scritture, dtc rimpt·o,•erando i sacri !Unustn esclamano peticrunt pancm et non erat qui

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