Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

()9 Ch<! Sovrano, per la viziosa casual ità di prosà pia , è fatto pitl cieco da ministri irremovihili, la cni fo.rza sta appùnto nella cecità di chi regna ( , ). I lontani m' acc useran per lo . meno d i esager:Jtn, eppur(' nou è che nn piccolo saggio delle enormità che comm ise 1a loro prevalenza momcntan('a di forze. E a chi, accettando la lll'lllalità dci Croati misti d' ogni fetle, fino idolatri , nl! scusasse poi l'insci cnza del ca po, rispondo: Me ntre Milano dava di sù s~csso uno di 'JUl'i tratti d' e1•oismo che fanno impallidire ' le storie degli antièhi, il Hadctsky che faco v·a ? Passegg iava nel castello attra versQ allc ·sne truppe col la freddezza del boja, tenendosi allato due consiglieri, un tal Dc Bctta c il famigerato Giambattista Menini (2); giubilante dcll 'agouia in cui teneva gli ostaggi da lui sl1'3P!'a ti . .al Broletto. Non v'era ludibrio che ques ti. tre risjxHmiassero a quell'innoce nte farn.ig lia. O poveri (l) Yecli clocumento F in fine. (2) Per· questa fecr~i11 di rib11ldo, mol ~ i in castello ehbero a soffrire, ecco un documento: Io mi trovt~va prig ioni ero nd (' fiS!ello, qnn ndo vidi il sig. 1\-fénini, clie mi conosceva per sonalmente, t! lo pregai di vol er impegnani a mio · r iguardo. EQii dichiarò che non Yoleva proteggere I birbauti, e che !'l'fiVIl lllO tutti hirhan ti . ~W 1\lurzo tlU~. Canrnluppi Antonio Jipoy1 a{o.

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