Volontà - anno XX - n.12 - dicembre 1967

IL CONTROLLODELLE NASCITE Alla memoria di Giovanna Bernerl I - /\SPETTI MORALI I L CONTROLLO DELLE NASCITE è innanzi Lutto una questione di libertà. t>roprio come ebbe ad esprimersi, alla XIX Assemblea Mondiale della Sa– lute (Ginevra, maggio 1966), il rappresen1ar.te inglese Gobder: «Nessuna donna dovrebbe affrontare una gravidanza che non sia stata da lei desiderata. E' que– sta una delle basi della libertà individuale». Nessuna donna, libertà qi.iindi per ogni donna, sposata o nubile, vedova o divorziata, bianca o negra, credente o atea. Se i teologhi cattolici possono dirsi tcrmentati dalla messa in pratica del controllo delle nascite, per quanto in esso con1ras1a con i canoni di una rigida ed ormai superata mornlc religiosa, nella quale - anche se si disturba la na– tura immutabile - la parte del pudore ipocrita e dei pregiudizi é tutt'atro che indifferente; a quanto maggior titolo, rovesciando l'impostazione del proble– ma, un identico diritto al controllo della sua maternità deve essere riconosciu– to alla madre, in nome semplicemente di una morale civile perchè sociale. L'epoca in cui S. Agostino dettava !t:gge é ormai lont<ma, cd oggi, nella misura in cui si é capaci di fare una differenza tra la sessualità animale e la sessualità umana (la quale dovrebbe essere responsabile), la procreazione - concepita come primo scopo del matrimonio - deve lasciare il suo posto, il primo posto appunto alla responsabilità coniugale. La dignità e l'ascensione sociale della donna attuale implicano che non debba più essere condannata ad una gravidanza incosciente, che la trasforma in semplice strumento di riproduzione, gravidanza che - nel caso della don– na sposata come in quello della donna non sposata - coincide troppo spesso con quel figlio che, essendo di troppo, sarà condannato al triste ruolo di ca· pro espiatorio e sorgente permanente di litigi familiari. Il controllo delle nascite implica però anche la realizzazione di una intel– ligente educazione sessuale, integrata beninteso da un cambiamento radicale delle strutture ecç.nomico-sociali auuali. Perchè, qualsiasi cosa sia fatta sul piano legale e faJ·maceutico, a nulla varrà se non si arriverà, contemporanea• mente, a togliere all'amore tutto il senso di colpevolezza che é frutto di lun– ghi, medioevali, secoli di paura, durante i quali la sessualità era dipinta con tali diaboliche tinte che non poteva non essere sorgente di angoscioso terrore. Sia pure chiaro - giova ripeterlo - che il dirillo al controllo delle na– scite, cioè, in fondo, il dirillo all'amore, non é e non può essete limitato da nessuna carta bollata. L'uso dei mezzi anticoncezionali fornirà anzi la possi– bilità di una educazione supplementare ,1. chi, prendendo le cost: sul serio, vuol cono~cere un pò meglio la vita, in tutti i suoi aspetti. prima di impegnar– si per la vita. Conoscere la vita, senza falsi romanticismi che finiscono spesso nell'aborto, e senza meschine speculazioni sul capitale \•erginità. 677

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