Volontà - anno XX - n.12 - dicembre 1967

prenderà nella stanza della moglie e lo cui era stato assegnato i! suo ruolo, si ucciderà. trascina per tutto il film con l'aria di « C'è un campo militare nel sud degli uno cui gioverebbe molto una buona dor- Stati Uniti dove una volta fu ucciso un mita. Accettabili tutti gli altri. uomo ... ». La didascalia dell'inizio riappa- re anche alla fine e questo ovviamente <(LO STRANIERO» pcrchè non si tratta di un delitto casua- le. ma del frullo della repressione ses- C'è ben poco da dire, pur1roppo, sullo suale imposta da certe «sacre,. apparen- ulrimo film di Visconti oltre che si irat- zc sociali. « L'occhio d'o,·o del pavone ri- la di una totale abdicazione a fa\'orc del nette immagini lievi e grottesche ... ,._ testo letterario da cui è stato tratto il Quando il maggiore sarà giunto al cui- soggetto. Fino a quando Camus descrive mine della passione per il proprio suba!- degli avvenimenti, il film ha un aspetto terno e, quindi, alla propria totale demi- figurativo; quando lo scrittore però, at– stificazione, al collega che, parlando del- traverso considerazioni del protagonista, l'omosessualità del cameriere della pro- esprime le sue concezioni esistenziali, Vi– pria moglie, afferma che Ja disciplina mi- sconti abbandona la partita cinematogra– litare l'avrebbe cancellata certamente, ri- fica e si limita a leggere allo spettatore i sponde di essere fermamente convinto rclalivi brani del romanzo. dell'insuccesso dì ogni opera esterna tcn- D'accordo, « Lo straniero,, è un'opera dente a forzare la natura umana (da non letteraria difficilmente trasferibile in im- confondcre la natura con la norma). Fi- magini. Ma allora pcrchè in mancanla di 110 a quando dunque non si vorranno ac- soluzioni cinematografiche volei· portare cettare certe realtà fisiologiche sussiste- ugualmente sullo schermo il romanzo di r.l anche la potenzialità delittuosa sot- Camus? tintesa dalla didascalia iniziale e finale. Quando fu annunciato che protagonista John Huston che aveva già affrontato de "Lo straniero» sarebbe stato Mastro– problemi sessuali nel film « Freud, pas- ianni, il primo pensiero fu che con la sua sioni segrete», in questo "Riflessi in un aria pacioccona, così poco adatta al ri– occhio d'oro•• pur mantenendosi fedele belle Mersault. l'attore avrebbe sciupato al linguaggio naturalistico, lo ha raffi- tutto. nato, attenuandone la grevit6. dietro una Alla prova ctei folli Mastroi;:mni, pur coi luce maggiormente ambigua e ad0ttando limiti dovuti alle sue cara11cris1iche fisi- il colore desaturato (la definizione è del che, si è dimostrato abbastanza all'altez- regista), battezzato • Filtracolor ", che, za del personaggio, ma, come dice,,amo, con la sua carenza cromatica (i colori vi- non avrebbe avuto molto da sciupare. vi sono appena suggeriti), allude egregia- Pur nella sua mediocrità dovuta a ca· mente alla torbida condizione della ses- renza creativa, il film non manca di quaL sualità repressa. che momento buono (specie nella prima Per quanto riguarda gli attori, ha for- parte) degno dd Visconti precedente. nito un'ottima prova Julie• Harris. La Ricordiamo, ad esempio, la scena del Taylor credeva invece eviden1emente di frettoloso funerale della madre del prota– stare ancora recitando ne « la bisbetica gonista (funerale diretto proprio da co– domata .. e Marlon Brando, facendo mag- loro che poi accuseranno Mersault di in– giormente rimpiangere Montgomery Clift sensibilità per il suo comportamento non 735

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