Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

to, il suo atto di speranza riguarda !"avve– nire •. A noi ~·embra che la cl1ies<1cerchi di giustificare la f}redisposizione dell'uomo contemporaneo a non credere e finga, per <11iesto, di voler inl<1volare un dia/op.o con gli atei, però, sotto le apparenze, per la chiesa, l'ateo rimane sempre tm oleo, cioè un essere che bisogna isofo,e e circoscrivl'– re. Abbiamo detto fìnge: nella sol/omissio– ne infatti e non nel di<1logo I' nella ricerca la chiPsa trova il woprio sosleg,w e il pro– prio polf're. fo queste condizioni 1wn po– trebbe cnlo intavolar(.' ,m dialogo con gli atei. Di (/tli l'm1sia tli evitarlo. Con ciù r.or1 si det:e perdere di vista il suo .. mea cul– pa • inteso <1dimostrare agli uomini. clii' essa oggi è disposta a fare 11111meruladi /111/e le sue colpe.- il suo pentimrnto (! pe– rò i11g<mnatore, in q1umto nascont/e lo sco– po premeditalo d'insinuare nelle coscienze la perduta fiducia. Tutto la s1w in<111:etif11- dine scoturisce dallo constatazione clip nd– fe nuovt• p.enertizioni j; esigua la prP<Ìispo– sizione Vf'rso le religioni. L'irritante scefli– cismo dei giovani vnso i ministri ciel culto accresce sempre più fl suo sospetto. che pf– /ettirnmcntr <·'è qualcosa d'import<mle che sta mr.tm1do la mentalità cleU-uomo modPr– no. ln/(1/ti, 1'1101110 (le/ nostro tempo non /,a piiì paura lii • non credere • a diffne11za det/'1101110 <lei pass<1to. il quale si sollomise non ver m1tentlco spirito di fecle, ma J)er ptwra e ignorcm:::.a. Ciò 1\ dovuto al fatto che i mppresen– tanti della c/1/esa, malgrac/o loro. sono co– stretti ad ammettr,r, clw le a11ticlw f}ro110- si:::.-.ioni dogmatiche non (lt/raggono pi,ì le nuove p.e11ern:::.i011i, le qu(lfi non se nr ac– contentano come nel J)assalo, ma vanno lo stesso avanri senzo curarsi dl'i suoi fre– questi richiami. I massimi rapprPsentanli delle chiese si sono accorti, con giustificalo disupvimto, che le nuove leve dl'ila 11ma11itàso110 pirì prossimr a/l'ateismo che al <logmalismo tra_ sce11den1ale delle religio11i. essi rico11oscono che i giot:ani si sot1raggo110 1Jrog,essivamp11- te al controllo dei mùiistri del culto, i 9twli tJ//imi, preocC11f)ali del sempre cre– scente isolmnr,110. lum110 deciso di a/Jlum– donare alcune posizioni d'inlrasigenza e di desistere da taluni otleggiwnenti rmacro11i· slici, 11el te111ativo di distogliere i popoli dalfo via delfo loro liberazione. • Eroico è oggi l"uomo di re<le - prose– g11e il documento - che ad ogni formula flsico-matc111atica giunta a couquistare nuo– vo porzioni d'ignoto, pur deriso e sprogia– to, oppone la CERTEZZA {?) che non lo uomo, ma Dio sia ingrandito dalle scoper– te•. A prescinclere da/ /(li/o quindi, clw nlle scoperte scientifiche l'uomo cli fede ,,t– fribuisce la grantiez:::.adi Dio, e per ,wn di– re dei teologi che nel p<1ssolo ostacolarono la sciPnza con ogni mezzo f}ossil,ile. sos/P– nimno.- se Dio oggi non ,, grflntll' 11el 1icn– siero degli uomini la colpa P soltanto <lei– /a cl1iesa. • All'ateismo poi, di origine e fondamen– ta scientifiche, essa riguarda con l'appassio– nato struggimento di chi aspett~ dagli scienziati conoscenza ulteriore e dalla lo– ro umana grandezza una gloria più grande se torneranno e quando torneranno a cre– dere •. Noi cli[fì<liomo sfo della sua " atte– sa ~ che del suo " slruggime11to •: primo pe,chè la chiesa che aspetta conoscenza ul– teriore da uomini di opposte concezio11i, cioè dai suoi tradizionali ai;i;nsari, è senza altro un ossurdo: secmuloriamerite: perc/11'.. no" sottovalutiamo la JJromessa ch'essa fa <igliscien:::.iati. ai c111alipreconiz:::.a. oltre la loro umana g,rande::za. 11nagloria piiì grm1· <le, (che no,1 sappiamo quale sia) S<' tor– neranno <' quando torneranno a credere: promesse chr 1>0/rel,l,ero l'SSl'rt' costit11ifl• da ntioi:e hic111isizioni, scomuniche ecc. • l.,'ateismo, q11:111doa,·cva da cozzare 535

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