Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

essenziali. sono posti: necessità di un internazionalismo della rivoluzione e rapporti fra le organizzazioni operaie e la rivoluzione. Su questo punto Korsch è esplicito: le organizzazioni operaie non possono, sotto pena di fallimento, sopravvivere alla rivoluzione come or– gani di potere o di rappresentanza. Tro– \'iamo qui uno dei principi essenziali di Pannekock: « un partito politico non può arrecare la libertà; vincitore, ar– recherà soltanto nuove forme di as– servimento. Le masse la,oratrici non possono conquistare la libertà se non allra\'erso un'azione organizzata, se non prendendo la loro sorte in m.ino, se non per mezzo dello sforw di 1u11c le loro capacità, per dirigere cd orga– nizzare da sole la lotta cd il lavoro allra\'en,o i loro consigli. Ai partiti spella allora il compito di diffondere conoscenza e sapere, di studiare, di di– scutere e formulare le idee sociali e, per meuo della propaganda, d'illumi– nare lo spirito delle masse• (3). La parola partito è impiegata da Pan– nekoek in un senso molto lato, conglo– ba ogni forma di organizzazicne, quale ne sia la stru1tura, centralizzata o fe– derata, e quale ne sia lo scopo, corpo– rativistico o politico. LE INSUFFICENZE E I UMITI Il pensiero di Korsch resta, tuttavi::t, nonostante il rigclto di ogni c 1 ogmati– smo, fissato sui problemi L'Conomici, e ciò gli fece ripetere alcuni errori di Marx: necessità di una industrializza– zione progredita per render possibile la rivoluzione, necessità che Korsch du- (3) A. Pnnnckock. - • Th\!ses sur la lune dc la cln,~,. 1U\r1,.!re .::on1re le capitalhmc • i11 • Cah1crs de discussion pour le socialisme dc con~il •, n. 2. ra molta fatica a far COC::,isterc con l'internazionalismo che egli proclama. La ri\'oluzionc, vista così sotto la prospettiva economica, di\'enta un tut– to che è o non è. Ciò ci richiama ad una concezione piuttosto mitica della rivoluzione, consiclc1·ata come un mo– mento fisso, dopo il quale non vi sarà più nulla da fare. E' una concezione alla quale bisogna opporre quella di Landauer: e Il cammino che, da uno spirito comune che finisce, conduce ad un nuovo spirito comune, allra\'erso la violenza e l'insurrezione, at1ra\'erso la miseria delle masse e la genialità di ceri i individui: questa è la rivoluzio– ne• (4). Inoltre, l'analisi delle classi socili, re– sta, presso Korsch poco approfondita, limitata soltanto al criterio della ri– pastizione del reddito. ATTUALITA' Korsch resta, tullavia, molto impor– tan1e per la comprensione dell'evolu– zione del marxismo e, soprallutto, per liberare dalle illusioni che possono esi– stere sulla validità delle teorie ril•olu– zionarie di oggi, anche, anzi special– mente, quando fanno appello al prole– tariato e alla lolla di classe. e Priva di forze materiali, J"opposizio– nc diverita un lusso: essa si fonda sul– lo spirito illuminato di uomini intelli– genti, che potrebbero anche disprezzare tanto la società quanto le ~uc vittime, le quali, con tanta ostinazione, pren· dono le difese dell'irrazionalità trion– fante• (5). MICIIEL HIRTZLER (4) G. Landauer .. • Oic Rc\0lution • - Mon– de Libc1·taire n. 126. (5) P. Mattich. op. 533

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