Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

Problemi diantropologia libertaria <*> PERCHE' L'ANTROPOLOGIA? I COMUNISTI liberlari ~astengo– no, generalmente, che essi si op– pongono ai comunisti statali autoritari in nome di una concezione dell'uomo, rnnrn.ione '-Ulla e1uale essi fondanr un'etica della rivoluzione che sovra.sta la politica d\'oluzionaria. Ma se si do– mand3S3C alla ma!;gior parte di loro, bakuniniani o marxisti, di dire qual è questa concezione dell'uomo, pochissi– mi potrebbero rispondere con precisio– ne. I grnndi clMsici del socialismo non forniscono una ri~posta soddisfacente a questa domanda. Nell'epoca in cui es– si scrivevano, l'economia politica era la sola scicmza abbastanza avanzata per servire da modello alle scicnt.c umane. Perciò, i cla~sici si preoccuparono più dello studio dei rapporti rli produzione– consumo e delle sovrastrutture cultu– rali anziché dello studio dell'essere il quale è all'origine di queste relazioni e di queste soprnstmtlurc. La nozione in– tuitiva di individuo è sovente utili1..za– ta, come ci si può convincere lcggcnd0 detti au1ori. ma cc.sa rcsia pur sempre una nozione intuitiva e non viene <,p– profondita. Lo sturlio del significato dell'individuo è staio lasciato alle gene– razioni succesSi\'e, anzitutto ai filosofi, ~pecialrnentc a Nietzche, poi agli psica– nalisti cd infine agli psicologi e fenomt.'– nologi. (*) Da • Rcchcrchcs Jibertaires •, n. 3. npri– lc 1967. N. o. - I numeri in parentesi richiama– no I utoli della bibliografia. la quale <' po:,cta alla fine dello serino (traduiione di S. B.), Oggi, le scienze umane e l'interroga– zione filosofica sull'uomo sono suffi– cientemente sviluppate e noi socialisti libertari, possiamo ben indagare sul– l'essere dell'uomo per la rinascita del quale noi lottiamo. La nostra rivendica– zione di un pluralismo sociale, di un comunismo lihertario, è sostenibile so– lo se l'uomo è altrn cosa di un'astrazio– ne o di una ..natura umana•, solo se l'uomo i.• altra cosa di una «cera \'ergi– ne• alla quale le circostanze esteriori imprimono un de,tino contingente: nè l'uomo dell'idealismo, ni> quello della filosofia borghese <lei XVI Il secolo, nè quello del behaviorismo. In un'eJ)OCa in cui le ideologie reazio– narie utilizzano le scieme umane. fra– s1omandone il senso, per negare l'uo– mo in nome di un neopositivismo tec– nocratico, è urgente che i difensori del– l'uomo mettano a punto una concezio– ne elaborata dell'uomo. Questo s1udio approfondilo del Sf'nso dell'esistenza u– mana è ciò :he io chiamo Antropologia. .1ssumendo questa espressione nel suo ~i('"niricato etimologico di conoscenza d;ll'uomo e non nel ~uo c:ignificato, più comune, di etnologia. Un neologismo a– vrebbe potuto evitarc la possibilità di confusione del ~ignificato, ma non ab– hiamo autorevolezza sufficiente per im– porne uno. Questo studio non pub essere l'opera di uno solo, nè, forse, di un solo grup– po. Perciò negli arlicoli che seguiranno mi propongo di trattare semplicemente qualcuno dei problemi che ~ollcva la riflessione :.mtropologica sperando di aprire un dialogo con compagni che si 475

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