Volontà - anno XX - n.6 - giugno 1967

I. • DETERMINISMI PSICOLOGICI NELLA CHIESA, NELL'ESERCI– TO E ELLO STATO A c:hi, giustamente, chiede i.:omc la P'>icanalisi ;:1bbia a che far..: <.:onun pcn· siero 1>0litico e sociale, :,i può d'>p<>n• dcrc che, 1110110spcs.!.0, le 110,:,,trcopi– nioni ~ono in qualche modo dc1r.:1mi– nale dalla nostra propria natura. Juug introdt1cc una specie di dch!rminbmo tipologico nelle opinioni di cia ..cuno. Ciò ,uol dire che si adcrhcc ad una ccrla opinione, ad una certa fede, ad una certa teoria, ad un certo partilo, non M>l;.uncnle in \'irtu d'una dcc.:i..,ionc 1.:v ..cn.1i,1lmcntc razionale. ma, -.pc,-,o, in , irtu dclb determinazione del Mt•> tipo, nl1rimcn1i de110 • di natura,,_ A– nali11crcmo quindi qucs1i ,Jctcrmini– ~mi tipologici in ciò che cs... i hanno di c:omunc con l'anarchismo e conside– reremo i determinismi nel «padrone,., nd • ,011omcsso • ed in colui che ackri– ,cc ad una « rcde •· on mi ~affermerò sullo ~tudio delle mo1i,;i,ioni (di ogni ordine) che ~pin– gono un uomo od un gruppo di uomini :1 ~ottomcltcrc la massa al loro buon volere. Le mo1ivazioni sono tanto evi– denti che i! inutile dilungarsi Ml quc~to punto. Tuttavia, citerò un pa-,,o della opera di Jung (• La guérison psycholo– gl<1uc•) in cui si parla di quc-.10 di!· tcrmini<irno: • A che cosa a<i,i<itimno? Noi non , cdiamo formarsi un o,;cnta• mento ,pirituale che, sc:l\alcando i tempi, 1>ermezzo di uno .,, iluppo p,i– chico naturale, manterrebbe ben , i\ i i \'alori della cultura; ciò che vediamo è un oric111amcnto Politico che ~crve ad ~,ppagarc una volontà di 1101cnn cli alcuni gnippi sociali p.-ometlcndo alle mn,"c certi vantaggi economici ,._ 326 Lo psicologo che ha Mudiuto più a fondo la • ,olonl~\ di potcnla • è il te– desco Adler (d!<iccpolo di~-,idcnte di Freud) alla cui oocr~, rim·iamo quanti ~·interessano a questo problema. Dirò, nondimeno, l'e-,..,cn,ialc, ripr.:ndendo un'idea che Frcucl avc\'a già •viluppato nei suoi • Sagi;I cli Pslcmrnllsi ». Freud distingueva degli «blinti di vita e degli i~tinti di morte•. In rc,lltl1, dopo aver studiato Acllcr, -,i comprende che si tratta di un'oppo,i,ionc tra l'Eros (stu– dialo da Freud) e gl'btinli dell'Io, o volontà di potcn,a ("-IUdiali da Adler). Ogni uomo nulrircbbc, così, una cert3 d0'-e dì .,·olontà cli pott..·nza• che ha la sua origine in quc,ti « istinti dell'Io•. presenti in ognuno. Bisogna dunque ammettere che si manifcstcr;lnno ~cmprc gli effetti di questi "istinti clcll'lo •• che non si pos– ~ono e non i,i debbono evilare. La no– l>lra Posizione di anarchici i-arà pertan– to quella di acccllarli sì, ma di non conferire a chi li po!!o~iedealcuna au– torità, affinchè dclii i'ilinti, in ,;è buo– ni, non divengano pericolosi (iuando si accordano loro i meai per usurpare la libertà altnii. Pcrchè la maggior parte Jcllc perso– ne si s01tomette cli buona voglia allo arbitrio dei caoi? Giacchè, se la massa non avesse d~I dclcrmini~mo che la ,;;pinge alla <,ollomi<,sione, i padroni non potrebbero mai sottometterla alla loro ,·olontà. Analiucrcmo due proces– si psicologici che conducono ud un si– mile stato di fallo (ne esistono altri, ,·erosimilmcntc, ma quc<,ti due sono i più importanti): da una parte la ten· denza alla regressione verso uno stato di maggiore inco.scie111ae, dall'altra il ruolo che giocano ciò che Jung chiama le • immagini parentali •.

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