Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966

volontà ANNO XIX n. 12 Dicembre 1966 Calamitànaturalie classedirigente 51 E' PARLATO e sir scritto di« calamità naturale» con ri- ferimento alle disastrose conseguenze del recente maltem– po abbattutosi sull'Italia tutta e, pi1ì part-icolarmente, sulla Tosca– na, sul Friuli, sul Veneto, sul Trentino-Alto Adige e sulla Venezia Giulia: ciò per sottolineare l'ineluttabilità, la fatalità della furia degli elementi che 110n ha risparmiato né vite umane, né beni indi– viduali e collettivi. Chiunque abbia visto sui teleschermi i fotogrammi delle case sommerse dalle acque in piena, di quelle scentrate dai macigni, chiunque abbia visto sirade di città seppellite dalla melma e dai detriti, chiunque si sia reso conto dello sconvolgimento causato dalle piogge torrenziali di questo Novembre inquieto, avrà prin– cipalmente rivolto la sua attenzione allo stato di disagio delle po– polazioni colpite, avrà pure solidarizzato con gli « alluoionati » ed avrà, forse, rivolto la propria calcia simpatia alle personalità del governo che, per l'occasione, si sono dimostrate ù1te-ressafe alla tra– gedia. Alla maggior parte della popolazione italiana, 11011 coinvolta direttamente nel disastro, é però sfuggilo il nesso, sia pur poco pa– lese. che esiste tra la furia del maltempo e le consegu.enze di esso. Non si ,;uole da parte nostra strumentalizzare (così come é staio fatto e si fa eia parte di alcuni schieramenti politici) questa tragedia novembrina, quando affermiamo che il disastro aorebbe avuto conseguenze meno dannose e funeste se l'organizzazione della « difesa civile» fosse stata efficiente, se la previdenza dei « pub– blici poteri» fosse staia oculata, efficace, fattiva. Non ci muovono certamente fini elettoralistici, né motiPi di speculaz-ione diversa se constatiamo l'inefficienza e la disorganizzazione dei « pubblici po– teri» ed indichiamo la responsabilità della classe dirigente attuale e di quella ciel passato per il suo ben noto disinteresse alle sorti ciel 673

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