Volontà - anno XIX- n.11 - novembre 1966

c1i.:titche io ho traile; ma io non le ;:n rei tratte, se, oli re questa piccola in• chit.:sta, non avessi avulo dalla mia al• tri lcnomeni di remminofobia di am• pia portala sociale. Il principio dell'o– non..: s1.:ssuale, nella sua discriminante uomo-donna, fa p~u-lc della legislazione il:.lliana - e le leggi, mi si insegna, -,on frutto della menlalità e della stnJt• tura sociale. Ma \i è ancora più chia• ro il renomeno della prostituzione fem• minilc a dimostrare l'imprenscinclibili• tà ckllo <;fogo sessuale del maschio, in conlra::,to con b negata sessualità fem– minill.:. Lo sfogo sessuale nella società 1radi1ionale è ammesso per gli uomi– ni, ma non per le donne e da tale con• trasto non poteva che nascere la pro– -,1i1u,ione femminile. Oi\crse obiezioni sono state ratte da. più parti a queste mie considerazioni sociologiche sull.i sessualità italia– na (I). Io ,cno sempre dell'avviso che la realtà '-ocio-se:.suale stia nel senso da mc delineato. E sia chiaro, parlando di fomrninofob!a cd esaltazione masco– lina, non voglio andare al cli là delle semplici osservazioni sociologiche. Del- 1,1 kmminofobia e distruzione della femminilità non tengo a fame una fon– le prima di spicga,lionc dei fenomeni <:.torici. Infatti non considero la fem– minofobia come causa prima di tutto, ma uno dei tanti fattori dell'attuale opprc~<;Ìonc sociale, e la liberazione della donna una delle coordinate del– la l'ivoluz!onc sociale, accanto (come ebbe a dire P. Cori) alla liberazione chi capitalism("I e dallo Stato. So pure come per l'atto sessuale sia– no ncces~ari due part ners, e come J'uo- (I) &1 wda (jJlChC <.u \'olon1à 8-9 dd '66 gli I.I' I di L Fc1ran;•,i C I,' k. V1cln. 652 mo, quindi, anche indireLtamente, deb– ba restare per fonm insoddisfatto dal rapporto se:.sualc. Ma non è sul fat– tore dell'equilibrio sessuale e soddisfo. Lione rinale che ho voluto mettere l'ac. cento parlando di « csallazione masco– lina nell'uomo», ma soltanto sull'ini– ziale assenso dell'uomo alla sua ma– scolinità e conseguente carica sessuale. Mi appare anche chiaro adesso che il contrasto tra uomo e donna sia so– lo cffcttirn nell'atteggiamento verso la sessualità; non mi pare inratti che, in quante ad atteggiamento libertario, l't!omo !->idiffcrènzi dalla donna. La maggiore libertà dell'uomo è libertà solo in apparcnLa: è la libertà dell'e• goista, del privilegiato, del dominato– re, sentimenti che nulla hanno a che ran.: col privilegio libertario. SESSO AUTORITARIO E SESSO LIBERTARIO A questo punto emerge una conclu– sione rivoluLionaria, un insegnamento interessante circa il giudizio che dob– biamo dare sulla nalura dell'impulso sessuale; l'uomo è egoista, assillato dall'idea del dominio (sulla donna e sugli altri uomini) nonoslante l'assen– so alla sessualità e la fo1·te carica ses• suale che lo caratterizza. Ciò significa una cosa molto importante: che l'im– pulso sessuale, in se stesso, senza nes– suna caralti.:rizzazione morale, come pura energia sessuale, non porla nes– sun contributo libertario alla persona– lità complessiva. Questa asserzione ci porla sempre più lontano dal modo che ebbe di concepire il sesso Reieh e con lui l'odierno sessualismo: la n. ducia nell'impulso sessuale buono in se stesso, apportatore di libertà, è una mera illusione.

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