Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966

Polremmo fermarci qui. Tuttavia il nostro sentiero prosegue ancora per breve tratto che è forse per noi il più Interessante. Infatti la religione è la espressione più 2utentica e naturale del principio di autorità e quindi il nostro ragionamento si estende anche a tale principio tanto funesto per la società umana. Il potere non può esercitarsi che sull'annientamento dell'uomo. C'è una stretta parentela fra potere e religio– ne, essi si amano anche quando si o– diano. Anche il potere che nasce da eventi rivoluzionari finisce prima o poi per riconciliarsi con la religione. Ed è una vocazione storica della reli– gione quella di accordarsi con il po– tere, qulaunque esso sia purchè rap– presenti il dominio di una minoranza sulle moltitudini umane. Infatti il Potere, come la religione, può affermarsi soltanto defraudando l'uomo della sua vita che non gli ap– p~rticne più. La sua vita appartiene a dio, alla razza, alla nazione al par– tito e pcrchè no? al comunismo, po- sto come mito da raggiungere con la sottomissione e l'obbedienza cieca. Religione, potere e volgarità compon– gono la stessa forma mentale, lo stes– so panorama che arrivati a questo punto possiamo tranquillamcnle osser– vare. Sono le componenti di una co• lossale falsificazione della vita e della realtà umana Una falsificazione dalla quale bisogna uscirne restaurando la nostra pèrsonalità dalle rovine di que– ste menzogne. Il nostro cammino potrebbe prose– ;uir:..:e ci attenderebbero ancora svolte imprevcdihili. Lo faremo ~e la cosa interessa. Per il momento mi basta aver indi– cato come religione e volgarità che sembrano tanto lontane fra cli loro siano in realtà congiunte insieme. E co11 loro anche il ·polere, quale derivalO dalla religione. Per ora fermiamoci, ringraziando gli :·nfelici monaci che non potevano pre– gare, di averci indicato questo sentie– ro selvaggio e inesplorato. ALBERTC' MORONI « A delta degli stessi scrittori cattolici, gli stati pontifici erano i peggio governati d'Europa dopo quelli 111rchi. Erano considerati una prebenda riser– bata esclusivamente al sacerdozio. Netta divisione fra chierici e laici: risen,ati ai primi quasi t111ti gli 11/fici vubblici, tribunati privilegiati ed esenzioni tributa– rie, anche per i beni privati. I beni di manomorta ricoprivano la massima parte del terriwrio; giurisdizioni svariate e molteplici, e tutte corrotte e corruttibili, dis1mggevano la fede pubblica, la moralità, fa sicurez.z.a. L'arbi1rio regnava so– vrano ;,1 11no stato ove il capo supremo aveva la prerogativa di sciogliere e di legare o di sosvendere ad ogni momento le leggi. Il dispotismo dei cardinali legati ricordava quella dei pascià turchi; il governo ceutrale 11011 riusciva a controllarli ~. (0\-\•JDfO, L•c1à <lei Risorgimento italiano, jXlg. 64, Napoli, 19S5) 579

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