Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966

re fondamentalmente religioso. E' indifferente, allora, se questo atteggiamento si ri– collega o no all'idea di Dio. D. . Può fare wt esempio di questo tipo di ottimismo in rela1}one a un probi& ma tivico del mondo laico? R .. Prendiamo il problema della sovrappopolazione del globo in rapporto ai mezzi di sussistenza. Questo problema può essere affrontato !,Ui dati di cui dispo– niamo, in base alle scelte che offre per la sua soluzione, con la prospettiva di precisi provvedimenti della cui efficacia si può essere. in una certa misura, certi in parten– za; ad esempio, il controllo delle nascite, la disciplina dell'emigrazione, una politica culturale adeguata in ogni parte del mondo. Questo è l'atteggiamento laico. Oppure si può semplicemente confidare nella buona stella del genere umano, in una Provvi– denza immanente o trascendente che eviti agli uomini di divorarsi a vicenda, e al massimo limitarsi a fare la carità a quelli che sono in immediato pericolo di morire di fame. Questo è l'atteggiamento genericamente religio:;;o. D. - Crede che esista una cultura cristiana, indipende,1te dalla religione e dalle Chiese, nella quale ogni uomo dell'occidente possa riconoscersi? R. - Difficile da sostenere. La misura in cui la cultura occidentale è cristiana, e non invece pagana, greco-romana, orientale, ecc., è un problema storico che non è ancora stato risolto. D. • Da mi p;mto di "Jisla 5tretlamente filosofico come considera il problema di Dio? R. - Da un panto di vista strett::imente filosofico non csi<.11.' alcun problema di Dio. (Da PANORAMA, N. 46) " Nella reli,:,ione io non vedo il mistero delrincarnazione, bensì il mistero dell'ordine sodale. La religione riallaccia al cielo un'idea di uguaglianza, la quale impedis(,e che il ricco sia massacrato dal ;,overo ... La società non 9uò esistere sen– za l'ineguaglianza delle fortune; ma quando un uomo muore di fame accanto a un altro che rh'.:1ur,::iita di cibo, è im:,ossibi!e che e':,'li consenta a questc1 diffe– renza se non v'è un'autorità che gli dica: Dio vuole così; è necessario che esi– stano al mondo poveri e ricchi; !)iù tardi, nella vita elerna, la divisione si farà in modo diverso ». {Napoleone, jn Barbagallo. Storia universale, voi. 5<>, pag. 832-833) 560

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