Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

alla ba-.e di lancio ,·crso ogni conqui– ~,a nuova. L'intero popolo degli ultrascs'i.antcn ni, degli an.i:iani, può essere pra1ic.:a– m1:nt.:, did..,o in ire .-.cttori: il primo comprende tulli coloro che restano, comunque ancora attivi e pre-.cnli nel concerto della vita cilladina insieme col popolo dei g_io,·ani; il secondo com– prl'nde gli ahbandonati a se !ootC'-'-i· l rcr,o romprcndc gli ammalati e i de– cadenti. E' chiaro che non cc,ic,tc problema p:r il primo settore che, in certo qual modo, 1appre..,enta il legame di conti– nuità fra i due «popoli•; è chiaro i– noltre che il terto -.cttore accentra l'int~rc.,,;r d:lla cla~.-.c medica altra– verso I.i gerontologia nelle -.aie di dcgcnz~ e cli assistcn,a. Resta dunque il ,;~concio ~cuore de– gli ignorali, degli abbandonati a se ,1e,si, da porre sul giu..,10 picdhtallo riconoscendo che esso rappresenta, in un certo ..,cnso, una claS',;! sociale da tutelare come tutte le altre. Io non so se in qualche città picco– la o grande .:.i sia mai co.-.1i1uita una a-.-.ocia7ione (funzionante) degli rmzia– ni. ma pcn',O che un mte aswciath·o, ~1>0litico, di tal fatta anebbc ragione di nasc,·rc come primo pa..,~o verso lo ,1udio dei problemi ..,ociali comuni. Le amminbtrazioni comumlli do- Hcbbcro favorir~ la formazione della a,,ocia1ione e mcl tcrc a sua di.-.posi- 1ionc b ,cdc e i meni per creare un centro di incontro e di fervore at– tivo. con l'intento dì offrire ancora a quc<.la cat.:goria pa,ticolarc di an- 7iani la ,crcnità del vivere col piacere di una qualche attività da alt..:rnarc con le on:. dbtcnsi,.: del passatempo . ..:11 q11c~tc direttive io vedo la costi- tn,ionc di una ca~a degli ::111Liani, di un Gcro-Club, in sede citladina e d.:I tuttv fuori ciel traditionalc concellO dell'ambiente chiu~o per una vila re– golamentata c. in C;!rtO ,en,o, cor.,trut• tirn. Il Cero-Club dovrcbbt· ao;!-iumcrc i carat1cri di un normale esercizio cit– tadino, aperto e hbcro a tull.! quelle manifc~tazioni di vita e di rapponi d1e gli anziani, liberamente ,ccl:i dal– :a a5,..,ociazione !-ites~a. potrebbero ri– cono-.c::re utili e gradite al -.uo pubbli– cn di volontari aderenti e frequenta· tori. In .ilcune città amcricane quc..,ti concetti hanno ~ffuto già una loro pr:11ica realiua,ionc ~pcrimental.: con ottimi risultati; pcrchl: la ~ingolarc operosità degli anziani in collaborn– zionc tra loro va incontro particok1r– mcnte a quelli che abbiano il dc.,id.:– rio e il bi~ogno di 5-entir',i ancora :li· tivi e non turba in alcun modo il na– turale svolger..,i della , ila cit1adina negli altri settori. D'altra parte n;!ll'a,nbito del Gero– Club finirebbero per na\ccre atti, ità di la,·orc indi, idualc o collettivo ccr• tamenic moclC!,lCma .!>LI una base tra.• di7ionalc delle ,•ccchie esperienze sem– pre valide e ulili nei confronti del mon– do nuovo e piu dinamico che ~i 5-,·olgc intorno a loro. Chiudo qui i pochi cenni. Mi sembra– no sufficienti :.-.chiarire di questo pro– blema, un la10 che, abitualmente, pas– ,a .!>OI IO ~ilemio: un silenzio penoso che .,i aggiunge agli altri molti rauori depressivi cli una «classe sociale• che ha il diritto cli essere rettamente inter– pretata e umanamente sorretta. AURELIO ANGELI 531

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