Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

dividualista, e Benjamin R. Tucker ne fece una nuova edizione nel 1885, a Boston. A Londra, sotto l'influenza della Ri– voluzione Francese, era sorto un grup– po denominato Pantlsocracy. IL suo a– nimatore era stato il giovane poeta Southey, che, più tardi, sull'esempio, di Burke rinnegò completamente i suoi sogni giovanili. Secondo Sylvain Maré– chal - conkrmato in parte anche da Lord Byron - pare che questo gruppo epicuriano avesse intenzione di realiz– zare un'Abbazia di ThClème mettendo tutte le cose in comune fra i suoi mem– bri, compresi i piaceri sessuali. E - sempre secondo Maréchal - grandi artisti, i letterati pili rinomati, e gli uomini più celebri dell'Inghilterra a– vrebbero fatto parte d questo grup– po, che finì per essere sciolto con un progct to speciale di legge del Par– lamento (Dizionario degli Atei, alla voce: Thélème). Manuel Devaldes invece, nelle sue Figure d'lnglcterrc, presenta La Pantl– socrazia, come un progetto di colonia da essere realizzato in America fra gli Tllinois: progetto di colonia, avente per base l'uguaglianza economica e dove due ore cli l.'.lvoro quotidiano sareb– bero st:\te sufficienti per assicurare il nutrimento e le altre necessità ai CO· Ioni. Secondo lui pare, che in seguito alla defezione del Southey e alla so– pravvenuta morte dei due principali iniziatori, la Pantisocrazia fosse mor– ta prima di nascere. Intanto in Germania., Schiller ha scritto i Brigands, in cui il principale personaµgio si eleva contro le conven– zioni e le leggi che mai hanno creato un grand'uomo mentre che la libertà ha creato dei colossi e degli esseri 516 straordinari. Fichte, da parte sua, afferma che se l'umanità fosse stata moralmente per– fetta., non vi sarebbe stato assoluta– mente bisogno di Stati; Wilhelm de Humboldt, nel 1792, difende la tesi della riduzione dello Stato alla sua fun– zione minima; Alfieri, in Italia, scrive Della Tirannide. D.1 ogni parte, J'autorità, sotto una forma o sotto un'altra é battuta in breccia. Spinoza, Comenius, Vico, Vol– taire, Lessing, Herder, Condorcet, per alcuni lati e alcune forme della loro attività furono dei libertari. Spee, Thomasius, Beccaria, Sonnenfelds, fohn Howard, Mary Wollstonecrait, Koussco.u, Pestalozzi, La Mettrie, d'J-lol– bac, lottando contro i supplizi inflitti agli stregoni, contro la severità dei ca– stighi, contro la schiavitù, in favore della liberazione della donna, per una educazione migliore dei ragazzi, con– tro tutte le superstizioni e per il ma– terialismo, contribuirono a scalzare le colonne dell'autorità. Necessiterebbe un grosso volume per ricordare i no– mi di tutti coloro che sotto differenti aspetti han contribuito a scuotere la fede nella Chiesa e nello Stato. Così, ci arresteremo a William Go<lwin, del quale pensiamo che la sua: Indagine su11a giustlz.la politica e la sua influenza sulla virtù e la feli– cità generale (1793) sia la prima opera dottrinaria dell'anarchismo degna di questo nome. E' vero che Godwin è un comunista anarchico, ma riteniamo che b sua negazione della legge e del– lo Stato, si confaccia perfettamente a qu~lsiasi tendenza dell'anarchismo. (Traduzion:.: di J. Alo.scii) E. ARMANO

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