Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

al mondo degli adulti. La cosa è tanto ovvia che non manca neppure qualche scienziato che si lascia sfuggire dalla penna la verità: « lo sforzo educativo in principio è ridotto al 111i11imo,perchè in generale il bambino accella le abitudi11i alimentari ed ip11iche che gli vengono imposte. Ma è necessario porsi 1t11 problema a proposito di que– sta sua estrema capacità di assi111ilazio11e,chiedersi cioè se noi in un cerro qual modo 11011 11estiamo abusando: e ancora se questo c,w1- portamen10 11011 possa determinare più tardi delle deviazioni di ten– denze, 1..1110 s/asame,110 cioè dell'evoluzione fisica e 111e11tale ». (J. Dublineau _ Le crisi dell'infanzia - Milano, 1963). Anche in se– guito, la così della educazione non si preoccupa certo dello svilup– po armonico di tutte le facoltà del bambino, della sua vita affeuiva, di guidare le sue attività, - ma soltanto di imbriglia1·ne la naturale vivacità, di obbligarlo ad «accomodarsi» alle esigenze degli ~1t!ulti, Ben pn'"no, a sue spese, il fanciullo imparerà che non deve far chias– ~o. comme!tere malestri, disturbare i «grandi», che è ncccssa1 io << stare a~li ordini>) per evitare punizioni e mallrallamenti, o per ot– lcncrc ciò rhe desidera. Dopo l'accomodamento domestiC'o vt:rrà l'ac– comocbml·nto sociale, anche questo imposto e accettato a s..:anso di guai. Così il fatto educativo viene ridotlo semplicemente all'accetta– zione delle imposizioni dell'ambiente. La società, tuttavia, con buona pace del pubblico ministero, può subire prolc'"!di mutamenti, può presentarsi successivamcnrc in di~ versi aspe! li: fascista, liberale, clericale ecc. Ma i fanciulli e i giovani saranno sempre premuti pcrchè dicano cli sì a tutto, - prima e do– po, - pcrchè recitino la commedia del consenso, perchè apprendano a mimcli;-1arsi. aturalmcntc per « accomodarsi » alla famiglia, alla chiesa, alla comunità sociale è necessario che l'individuo sia disposto a n1cn1i•c a sè e agli altri, a mostrarsi diverso da quello che è, a na– scundcrc ~cn:ratamente quella parte della sua pe-rsonalità. cht.: po– tn.::bbc stonare con i costumi della comunità. E' a questo proposito che giunge opportuno citare b riserva 111e111a/e che « consiste nell'attribuire (mentaln1ente) alle parole un signil iGt!O diverso da quello che è loro proprio o che hanno nell'uso corrcnk'; oppure nel sottacere una circostanza ( non espressam..::nte ri– chiesi~) tale da modificare o anc'ie da invertire il senso di una di– chia:·azionc » (Gra,ule Diz. Encicl.), e nella quale è maestro Alfonso Marb de' Liguori. Secondo il santo, la riserva mentale permelte an– che alla donna adultera di rispondere negativamente alle domande del marito: di affermare che non h:t infranto il matdmonio perchè il matrimonio sussiste anco,a, o che è del tutto innocente, poichè è stata assolta nel confessionale da tale colpa. (Robert Grassman _ La teologia morale di S. Alfonso dei Liguori e i suoi pericoli _ Ragusa - 453

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