Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

PiaC<'SSt:' al cielo che la loro tirannia si fenn-1sse ~1ui c non o!tn•p'\S'l'\S~e 1ucsli limiti. .\bbimno \('duto ai tempi 111..,stri fino a qual segno ha il Papa <.-ondotto le sue rapi1w. Non è egli che con rae:giri. inganni ed artifici orrendissimi ha spce;liato e tentato cli spogliare la \Cclova Lepri e la sua fie:lia pupilla di tutlt> le sost:um· adte che ~li spettarnno? Preferisco i fatti antichi per pr0\ are con i rec('nti il clo 1 oroso mio assunto. Or chi conreSSC'ri1 che il gO\emo e dt•spotismo papale non sia il ph't mostruoso. ingiusto e conlrnrio alle leggi dC'ila natura. pcrchè più di t11t1i pri\a di libertà. d·e~uae:lianza e della stessa \ila i popoli che gli sono sotloposti? Neppure il goH'mo maomettano arri\a a quf'lracet•sso cli tirannia a cui giu1ige\·a, prima che fuss..-· distrutto, il pap:1lc. Il capo dei Turchi si può rendere e si rendt• solo padrone dei corpi e dc•i beni dei sudditi. rna lascia loro libcrn la mente, libero lo spirito. e la coscienz:1, Ili do\l' i Papi hanno rstcso il loro imperio ;mche sulle opinioni e su l'inlemi senliml'nli dl'll'uomini, costringendoli <.'On il fuoco e col ferro a do\ er pensare e ragionare a modo loro. Se i Papi non a\essero accoppiati nella persona loro dul' dhcrsi clcmini, il tempo– rale e spirituale, fonnandont' uno soi.-,, non a\ rcbbcro portato all'eCC<'SSO la. loro tiran– nia. ~fa cliH:nncro insoffribili cd abomine\oli, perchè \Ollcro con!{iungere insit>me due poll'st;', totalmcnll' fra loro oppostt> e incornpatibili. Come di r..iui l'umilt,\, la pili essenziale \ irtl1 della eristiana religione, pub coesistere con quel fasto <.'<I orgoglioso trall'.nnenlo <:hc usa, ano i Papi? Quando mai il loro autore e capo girarn i paesi con doppie e triplici mute d'indorate e superbe carrozzc? Quando mai facc\·asi accompn~nare da numerosa guardia di soldati annali tulli a fuoco ed a ferro? Oo,·c mai questo stesso capo e fon– datore di reli~ione condannò li uomini allr forche? Ebbe forse cnnwriNi. senilori, cuo– chi c crcclcnzieri prr farsi comodamente servire e per sodi-.farc l:1 go!n? Queste ed altre infinite mostruosità. CJUCsti scandali pubblici e singolari non si sarebbero osservati in tutti i Papi. se contenti della di~nità episcopale non :l\esse-ro ancora affettata e carpita dai superstiziosi popoli e monarchi la sovranitì,. 1\llora. abbandonata la moderazione, la caritù. l'umilti1. si resero i più orribili mostri t.lrlla perfidia. superbia. <' di tutti quel– l'altri \ izi per i quali tulle le nazioni desidera\ ano da gran tempo non dico la loro ri– forma, ma la totale distmzione. 482 (dalla Grammatica UepulJIJ/icmw, Ji98. cap. Hl, a cura di L. E.). • INFATTI, E TU LO SAI, LE RELIGIONI SONO SIMILI ALLE LUCCIOLE: PER BRILLARE HANNO BISOGNO DEL BUIO. UN CERTO GRADO DI IGNORANZA GENE– RALE E' LA CONDIZIONE DI TUTTE LE RELIGIONI, E' L'ELEMENTO, NEL QUALE SOLTANTO ESSE POS– SONO VIVERE». (SCHOPENHAUER, Parerga e Paralipomena, pag. 1019 • Torino, 1963)

RkJQdWJsaXNoZXIy