Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

I" uman gPnt>rt'a do\ cr pensare <' parlar(' non S<'COndo i propri lumi e M'nlimcnti, ma se– <:011tlo('(_manda\ ano essi. La ChiC'sa, clw nei primi tempi era una snnplicc societ.ìi democratica, pnchè le cariche si prO\\C<IC'\:U\Odal popolo, diH~ntò per OJX'ra dei Papi una tirannica mon3rchia di cui essi stessi se ne dichiararono i capi .. ·\\\ilirono i parroci e \CSCO\i, diminuendo la polfst.:1 loro cd usurpandola per se mcdt'simi. Conculcarono dall'altra parte i monarchi tc·mporali, dimcnlic:hi che dalla loro <lablx·nagginc e super– stizione era dt'ri\ ata la loro gloria e ingrnclimenlo. Si arrogarono la focoltA di scomu– nicarli, detronizzarli, ed assoh ere i loro sudclili cbl giurnmcnto pt.•r q11alunq11cintf'resse e disputa anche l<'mporanca dw fnss{" nata Si usurparono anche il diritto di donare e concede-re i rc-gni incogniti <lei Numo \londo a chiunque fus-;t' !or ph', piaciuto. Nullo dico, che- i Papi re!>('roproprio patrimonio il patrimonio ddla Chilsa, appro– priandosi i benefici, !'elemosine. le <lignit:\ c1ettc- e lasciate dai fedeli a lx•ncficio df'i soli pc::)\C'fi. Essi solo se ne reSC'roi signori t' padroni donando k· rt•ndilt.' ccdesiastiche ai loro cortc-ggiani e- fa\oriti, an~rchè ne fo,;se>roindegni e profondc-SS('roquesti i pessimi loro acquisti in satollare il \ enlre e nel nudrire altri vizi più scandalosi e nefandi. Né bastandogli tutto questo, si arrogarono i P:1pi.l"istessi onori e l"islesso culto cll{' si con– cede a Dio. Quali titoli spettano al C1tator<>'.)Quali sono l'ornag_gi a lt.i doH1ti! I pro– fondi inchini, il pit'gar le ginocchia fìno a term, il chiamarlo ~,mto, \Cnerando, onni– poknc, infallibile-, l'imocarlo a prò dei \hi c dei defnnti. Or q11csto culto, che appar– tiene al solo Dio, fu concesso per Imo comando e YOlontiiai Papi. che altro non sono che 111:~crabilicreature. Si hanno t'SSi attribuito il di\'ino titolo di santis!limi, e ciò non bastando comunicano questo tito!o stesso ai loro camerieri, seni lori, cocchieri e sguatteri di cucina. Niuno può a\erc ac<:csso o colloquio con essi se appena fis:;ato in loro lo sguardo non si prostcnde e non piega le sue ginocchia fino a terra, ancorchè fusse un monarca. Si de\ e credere e giudicare infnJlihile nei suoi decreti e .senten1.C',e non solo dc\ e reputarsi p.'ldronc dei , h i ma anche dei morti, per le facoltà che si arroga di per– donare all'animc dei defunti e trasbalzarlc <la un luogo all'altro. ~li dica in grazia chiunque ascolta queste mie brc\ i riflessioni, se , i t\ stata o \ i può essere al mondo una monarchia più tirannica della papale? O\e non , i è liberti,, ove i beni e le cariche si dispens:mo non SC'COndo il merito 11\3a capricd(), O\e i sudditi non sono liberi neppure ncl pensare secondo la propria ragione, O\ e finalmente le forche e !'ignominie sono preparate a coloro che vogliono meglio fìlosofon•, ivi , i regna sicu– ramente la tirannia. In Homa si sono mai dispensati \'onori e i beni secondo il merito di ciascuno? Si sono puniti i \ izi ed i delitti secondo il rigore delle leggi? Sono mai state sicure le proprie-ti, e le \ itc dei sudditi? Chi ardir:'.!di asserire tal COS(:•:> ~on snppiamo forse che le cariche si sono sempre conferite ai prelatini nobili che appena hanno appreso il saper leggere e scrh ere? Non sappiamo che i capJX'lli rossi si S(lnOdistribuiti ad uomini fa– cinorosi, e ben spesso a coloro che a peso di argento se l'han comprati? Chi ignora che le pensioni., e ben{'fìei e rendite ecclesiastiche si sono distribuite a buffoni, a came– rieri, a librai, posponendo i sacerdoti J>O\erie riguarde\·oli? Chi non sa che fra i cardinali non \ e n'è uno il quale non abbia una rendit:1 sufficiente per manlenere dieci famiglie cd anche- di pili? Or pcrchè togliere a trenta o quaranta poYcri il neccssnrio sostenta.– mento, e darlo ad uno solo? Non è questo un furto, tm cecidio, una strage che commet– tono impunemcnle i despoti }lapi? 481

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