Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

ne~le • ,.zicni di una n1inor:1nza cosciente • e, ancor meno, e.liqualche circolo di • co– spiralori •, ma che viene realizzala dalla •massa•: la ri,·oluzione è l'espressione e.li una ri,,oluzione creatrice pro,·eniente direttanwnte dalle masse. Lo • spirito costruttivo•, din·rsmncntc dallo • spirito distruttivo•, devo:: trovare la sua espressione non gi:'i nella gestione cieca e senza scopO della rivolta delle masse, ma, iJmanzitullo nella creazione di associazioni libere, coscienti degli scopi concreti da raggiungere e secondo prospetti,·e sempre più anarchiche. I~' appunto in questo senso che l'anarchismo intende la creazione ,eramente sociale come un 'attivitil autonoma della classe intPressata. L'organizzazione di classe, apolitica, rnpprcs~·nta conseguentemente non soltanto la migliore, ma l'unica fo11na, mornlmente e tccnk-amcntc, dd\'atlivitit anarchica. L'allivil.'i di un • isolato ~ o e.liun ~ circolo • può a, ere, in determinate condizioni, una importanza pedagogica e, quindi pui, giustificarsi moralmente; ma, stante la limitatezza <lcl loro la– ,oro anarchico, a lungo andare l'anarchismo finirebbe nella completa impotenza. L'anar– chismo, partendo da\l'indh iduo dal temperamento ri\"oluzionario, si trasfonna così in una organizzazione rivoluzionaria <li massa. Bisogna ancora una \Olla ribadire la differenza fondamentale tra l'indi\"idualismo as– solulo e l'anarchismo. li primo è l'atteggiamento di un indi, iduo che ama la libertà, ma che non si impC'gna in nulla e che, di çonsegucnza, è fondamC'ntalmcnte irresponsabile. Il secondo è azione sociale, poggiata su un certo numero di princìpi, cd accettazione di una responsabilità morale. il primo conduce all'affermazione del polerc, all'accrescimento dell'oppressione; il secondo conduce alla completa e vera liberazione. Il primo preferisce la libertÌI di qualcuno, poco curandosi della società; il secondo considera la libcrtii del– l'individuo quale tramite della libertà della comuniti1. lnfìnc, l'individualismo puro, per come è stato più volte sottolineato. è un'antinomia, in quanto è pieno di contraddizioni interne che inevitabilmente comportano la sua negazione. In qualche forte indi, idualità, la libertà illimitata puc\ C\ identemente essere uno sti– molo per uno s\'iluppo straordinario della potenza individuale, che conduce in delìniLh·a a schiacciare le indi, idualit11 più deboli. E' una specie di selezione d'una élite • aristocrati• ca• che asservin'i tutto ciò che la ciiconda per assicurarsi libertà e sicurc-na. \ia, in segui– to, la fine della lolla e l'utilizzazione pacifica di un potere illimitato conducono spessissimo alla degenerazione di questi pretesi • eletti • ed alla loro trasformazione, dopo qualche generazione. in esseri deboli e v:li; nello sksso tempo, nce;li oppressi, nasccrù uno spirito di riYolta dal fatto dello stesso oppressore, che li spingeri1 alla lolla e sfocerÌI, al 1a fine, SC'tnprc nella vittoria sugli oppressori. Questo concetto è stalo espresso chiaramente da Zimlc\': « Gli aristocratici che si separano dal liveflv geuerafe, verve11go110 a creare per foro stessi e per 1m certo tempo un livello di vita supe• ricre. Ma in q11cste co11diz.ioni fa loro vitalità si limita progressirnmen– /e tla sola, 111u1trela massa, per il suo gran nwnero, conserva la sua Pitalità "· L'individualismo assoluto ed illimit:ito, negando la sociel:1 libera e rifiutandola, de– genera così progrC'ssi, amen te, ma inc\'itabilmente, in una specie <li uegazione cli se sksso. ALEXEI BOROVOi' 479

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