Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

milm.io11e, ww 11egazio11edella libertà, 111a,al conlrnrio, è ln co11di1.io - 11e e l'afler111azio11eper me della mia li/Je,tà. lo dù·ento realmeme !i– bero 11nica111en1e a11rm•erso la libertà degli altri ... La scJ1fai1i1ù deg!i 11omi11i limi/a, im•ece, la mia libertà» Ciò pcrchè il solipsismo è eslmneo alranarchismo. Tutli gli uomini sono reali, mentre l'egocentrismo - questa \'isione d'un'.l mostruosa ipertrofia cieli'~ io~ che genera l'in– dividualismo assoluto - non è rf'ale. L'auarchisrno e l'indi\'idualismo assoluto sono del pari differenti su un piano cli pratica attualità. L'indh idualismo assolulo non conosce metodi di alliviti1 sociale, non JX>ssiNleprogramma sociale e JX>litico,nè forma organizzazioni o unioni dei suoi gruppi. L'indh·idualista puro, anche quando cerca di circondarsi di altri individui, quando ri– cnc'.L diverse forme di comunione umanit, ha di mira la realizzazione delle sue proprie tendenze egocentriche: esso considera con in<liff('rcnza i di,·ersi tipi di organizzazione so– ciale, le fmmazioni poliliehe. Per \'indi\ idualista puro, non esiste progresso sociale e po– lilico JX'rchè le sue simpatie sociali per tale o tale altra forma di comunità umana non sono condizionate dalla , isione del • be11e• per b conumilà, nè per assicurare la giusti– zia, per affomiarc la lilx:-rtil,etc., ma unicam('nle per i suoi persouali gusti. Per lui, è in– differente che si tratti dc-l!o Stato antico con la schiavitù, del feudalesimo col servaggio, della citl.11lilx:ra con le sue corporazioni artigi;tnali, dello Stato borghese, del regime so– cialista o della conume anarchica. Pn.>tcndcndo per lui una illimitata libert't, l'individualista puro clii la sua preferenza allo • Stato dei sapienti• di Pbton(', al mandarinalo, alla dillalura della • unione clegli egoisti •, amorfa, senza alcun vincolo e senza alcuna responsabilitì1. Egli non è tormentato dagli odiosi prh-ilegi, nè dall'imperfezione morale del sistema sociale. La violenza, il tc-rrorc, l'asservimento, lutti i mezzi sono buoni per lui pur di raggiungere i suoi pri.ncipali scopi: l'affermazione della sua assoluta dominazione. la vittoria d('lla sua volont.ù. li suo eroe, l' • io •• il superuomo, l'uomo superiore si oppone al d('bole, ai fiacchi, con– dannati a sparire. « !lazze intere possono servire di piedistallo alla grandezza• scrive SLrindbcrg; • L\mherso de\'e diventare un vivaio di uomini celebri• dice il fiolosofo Emerson. L'anarchismo non è soltanlo una teoria sociale, ma è anche mta pratica sociale: cerca i melocli pratici di :-tzione socble. Al di fuori delle differenti t('ndenzc anarchiche, lutti gli anarchici ri\'endicano un • pragmatismo minimo•. E questi principi condizionano anche la loro lattica. Tra gli altri e innanzitullo, il rifiuto del polerc, della coercizione e di lutte le sue manifestazioni, e, conseguentemente, <li ogni organizzazione poggiata stù principio del centralismo e della rappresentanz.-.. Donde deriva: il rifiuto del diritto e del go\emo e di tutli i loro organismi. Nel eamJX> propriamente politico, rifiuto della lotta JXllitica, della democrazia e del parlamentanismo. Nel campo economico, rifiuto del ca– pitalismo e di ogni sistema sociale poggiato sullo sfruttamento dell'uomo. Infine, l'anarchismo - nei gradi più recenti del suo sviluppo - prende sempre piÌL coscienza del fatto che la ri\'oluzione in generale, e la ri,·oluzione anarchica in particolare, non viene deliberata dall'alto, da un governo rivoluzionario, così come non si compendia 478

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