Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

blcmaticit:\ ancora inquietante e labirintico, anche se non più remoto od insu– pcrabilc. Le mosse <lell'homo-saplcns si fanno sempre più !-.icurc e convergenti. cccssita ;rncora molto respiro. ma \'i è la certezza di una c.:o,.,picua riserva di energie e di fondati entusiasm•. La grande ed antica amicJ dei poeti e degli aman1i, di\' ·rrà l'amica degli scicn,iati e clegli audaci fìlibus1icri dello spazio; oppure, piu prosaicamente, pr~clu d.::ll'uomo politico-economico, questo avido cd inr.;az:abilc ricercatore di metalli rari e di ossidi <!.'uranio. il quale sconvol– gerà tutt.1 la ,·crginità geologica del no~tro innocuo satellite. Innocuo? Ft'rsc non troppo se dobbiamo più o meno scrbmcntc considcr3- rc tutto il rascino sinistro e tulli gli inrlussi maligni che sono stati attribuiti all'enigmatica natura della luna. Il volto cli Selene fu già - da 1cmpo immemora– bile - benigno e maligno entro una notevole gamma di sentimenti e di pare– ri, comi:: lo I.! ar,cc•ra per molti milioni di esseri umani. Fu, ed è ancora, l'oscura sovra11itt1 clcll'~n:ma delle moltiludini, riflessa dagli abissi inesplorati ddle )on. t.tnanit: co'-miche; ma è pure un occullo impcdo della co~icldetla materia. una frequcnL.\ di 01.dc gravitazionali e di radiazioni in buona parte sconosciute. Lo ~paLio ccsmico è sicuramente ricchissimo di segreti e di nuo, i • Eldo– radi» per il pcr,~,iero, come b Hl'ilità e la verginità dcgh antichi oceani custo– divano un'imm,nsa ricchezza dt nuove terre. Ma non vi sono grandi conquiste che non m1plicliino profondi problemi sociali. La lun.1 Sl'mbra ~orridcrci, eni– gmatica, ::1ppunto per questo. Essa sembra comprendere eh,! l.1 potc:n,a e la ma– g.'a dei ~uoi arcaici influssi sta per finire; ma sembra pure comprendere che i suoi conquistatori resteranno soggiogati da altri influssi e da altre magie; o me– glio, e meno poeticamente, non riusciranno a rendere veramente benefica, alme– no per il pensiero, una simile conquista; e sempre perchè ogni conquista scienti– fica non può sfuggire alle immancabili e crudeli ventose del potere politico-mili– tare. Rimane, dunque, continua e un pò angosciosa, la speranza che la con– quist:-i dr.:lla luna po<,'ia rappresentar<.• il simbolo di un vere, e ,ostanLialc rin• no,•amento dell'umanità; e ~·intcndc naturalmente non C'"clu,.,i\'amcnlc dal lato scientifico. L'atbandono di concetti cristallin1i da una lunga stoli:1 interessata, o d'invelerati sentimenti che non rinnovano mai veramente il vibrare degli animi, in un primo tempo si prc..,cnt:.i sempre come un a:to doloro<:o e insoste– nibile; mai come una grazia ottenuta dall'ini.tancabilc lm·oro dd pensiero, o cornc un di~chil!dersi di nuo\1 scenari e di p:ù possenti enc,giC' libc1atrici. E' qua-.i ~cmw·,, la sola pressione del tempo e degli nentì in genere che finisce p.!r coo1dn~·~rci all'abbandono, ma fit >ra, e purtroppo. ~ :,cmpre st. .1.ta una prc,.,sio1?1.! cllsconlinua cioè che opera n salti nel tessutt, indi, iduale e ben po· co in quclt•l collettivo. Es:-.er\! , cramente pionieri sociali è una sorta di pena dantesca, come accettare un duello gigantesco ed impari contro la ferrea osti– lità ch:lh.: abitudini e b sovrana con~iur:1 dei poteri costituiti. E tuttavia si trat• 1a cli uM fatica non ra,•,·olt:-i dal '-Cnso di Sisifo, cioè da!l'ango-.ciosa inutilità dello ~1or10 come speran,a di valori attuali e futuri. La ìuna ci sorride un pò inquicla, e ancora non sapJ;i.imo se prevarrà il sor– riso o l'inquì,,:tuclinc. ).la non po<;. . . iamo pensare che altre proiezioni dcll'esisten- 469

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