Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

disse: - Qui commufo io con torto o con ragione. chi non è con mc è co11lro di mP. sono infallibile con In for=a della poli-:.ia -. E a questo punto mi ricordo le parole di Croce. clw vivo e can::.onatorr a,;rcbbc ripelulo al ]'>tulrrCornelio Fabro: « Se l'uomo religioso non può non vedere nel filosofo il suo avversario, il suo nemico mortale, 91n'sti. in– vece. vede ,u~lta!tro il suo frnte~lo minore, il suo se stesso di 1111 mo111cnto JJrima ». E se il fraullo minore () ancora /Jo'liticamrnte forte. gli altri in– vece s0110 liberi di agire. e lihel'i di cap'ire i papa quando fa i suoi discorsi. quando s·arra/JJ)ia ma fa salire la s110 rabbia fino alla slro::..za c. finora. non oltre. oppurP i gimmi:::.zPri della Santa Sede quando predicano e s'idi– menano e a/111ngano le mani P queste riescono a tirare soltanto prr la coda o per 1111 pelo le pecore che vogliono scappare. Alt.enti ai limiti, la ra.a.ione che deve indietreg{!.iarr può cadere nella fossa dei serpenti f' ricnrrcre alla forza. extrema ratio vel furor incipiens. O si 71erde la dignità. Prendiamo 1111 altro scritlo del Fahro, questa voi.la dalla rivista « Hu– manitas >> (ottobre. 1965). La Coscienza Dc Peccato. che può essere sotto– scritto da ltiUi: « La sfera del mondo morale e religioso è così delicata e 'impegnativa che. come noll ammette deleglu, o sostiluzioni per la sua att11azione. così forse non le può ammel!Prc pc>r la sua interprrta~ione ». La <Ullerenza consistr nel fatto che Croce dice. almeno, come vanno sempre le cose, personalmente vuole la libertà a lutti i costi e nPl lihl'rismo e nel collf'lli– vismo. ha 11namano tesa e una mano armata. mentre Cornelio Fabro 1w– sconde fin troppo quale fìne fa in prat:ca la coscien::a, quanto manovrata è la cosCienza dal potere religioso. Oppure. a voler essere pwcisi anche qui. possiamo aggiungrre che ai liberali interessa. ora. soltanto la libertà dei dividendi, e alla Chiesa, e;::,iandio. la sol/razione della liberl<Ì. Esaminiamo <l'ipassaggio ciò che segue nella strssa rivista. le parole dd Monlini che vanta ima « sapienza che da Dio deriva e che a noi da Cristo fu data>>:sapienu1 cl1" 11011 capisce le ragioni dell'obie:::.io11cdi co– scien::..a,del rontrollo delle nasci'te. del divorzio dei laici e del matrimonio degli ecclesiastici, ecc. Pcc. E ogni eccetera è sem7,re ,m·ingiflsti;::.ia che si patisce. e e·;; da chiedersi che cosa sarà in segfliJ.Odelle ultime dee in Ita– lia se fin Fabro si piglia la licenza di dire dw Croce « gira sempre attorno alla libertà ... ha orrore di definirla ... è 1111 saggista di filosofia e ha una prosa da saltimbtmco »P! Laddove Croce con pochi salvò l'onore 11azio1ialedella libertà nella stessa era 11P!laqllale un calillo dei Franchi. Pio Xl. osava invidiare Mussolini, e Croce non avrebbe 'invidiato nP la s11a beatifì– cazione. 11è la stessa vita beata: « Ma chi. in definitiva. non conosce altra divinità che la vita stessa. si soddisfa nell'unità cl1r quPsta gli offre, 11ell't1- 11it<Ì irrec,uieta. 11ell'1111ità che è tiiffuno con la cliversità. e si rasse{!.na di buon grado a non JJOtervisi arla{.!.iare.verchè sa che il riposo - anche il riposo in Dio ~ è il contrario della vita». LEONARDO EBOU 458

RkJQdWJsaXNoZXIy