Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966

dissoluzione, si troverebbe, questa se– conda volta, un peso un po' minore, una parlicella della massa essendosi convertita in energia, in quell'energia che è la nuova vita. Ciò era difficile da ammettere quan– do ancor non si sapeva che materia cd energia sono due modi d'una mede– sima entità. Ma oggi sapendo questo, anche sappiamo, per logica estensio– ne, che un identico monismo unisce anima e corpo, spirito e materia. Scomparendo tale dualismo, i1 con– trasto fra spiritualisti e materialisti nel contempo scompare. L'idea di tale metamorfosi fa appa– rire meno assurda e meno iniqua la morte dei bambini in tenera età. OL!ando si credeva che la sopravviven– za appartenesse solo all'anima, cioè alla parte puramente spirituale, e che la parte corporea vi fosse affatto e– stranea, ci si chiedeva quale senso e quale scopo potesse mai avere la so– pravvivenza d'uno spirito che appari– va null'altro che un abbozzo ancora privo di coscienza, simile a un'aurora che appena si affaccia all'orizzonte, ancora troppo fioca per fugare la not– te. Oggi, se si pensa che la sostanza dell'essere è una sola e che nessuna parte di essa è pcritura; che anche u– na minuscola porzione di ciò che chia– masi materia produce, trasformando-– si, una energia immensa che forse sa– rà una nuova vita; si può figurare le vite future dei bambini non degli sta– ti di perenne infanzia, come li figuran gli angioletti dipinti sulle volte di certe sale antiche, ma esistenze in piena e– voluzione, alle quali fu evitata una sosta penosa. La nuova forma d'esistenza nascen– te dalla trasformazione ora citata o da una delle altre fonumerevoli, a noi note od ignote, di cui la natura è ca– pace, non appare agli attuali nosLri sensi, troppo pochi o troppo deboli per poterla percepire. Ma che non la percepiamo, non significa affatto che non sia. Vediamo forse i raggi ultra– violetti e gl'infrarossi? Ci accorgiamo che la Terra, trascinata dal Sole, cor– re per lo spazio a 107.000 chilometri all'ora, e ch'è animata da 14 movimen– ti differenti? E ci accorgiamo che vi sono anche le maree della crostra ter– restre. per le quali il suolo sotto i no– stri piedi si solleva due volte al l!ior– no di 30 centimetri? E i nostri ;nte– n<1.~i conoscevano forse, prima che fos– se inventato il microscopio, l'csiselen– za dei microbi? La lista dcgH esempi potrebbe continuare. Che dire, poi, del nostrO mondo psi– chico? Che è quel profondo e vasto mare che chiamiamo il subcosciente? Quanto spesso ci accade di vedere in sogno luoghi e persone ai quali da lungo tempo più non pensavamo e che credevamo dalla memoria nostra del tutto cancellati! I sogni son rivelatori di ur. mondo nasco'>tO nel profondo della psiche, come i vulconi sono rive– latori della sostanza igni::::tnascosta nel prfondo della t<,:rr:1.Che vi sareb– be di strano se tal mondo :1 noi ~tes– si misterioro fosse destinato a diveni– re forza attiv:, e cosciente nella vita che verrà? Se vi è anche per noi trasformazio– ne e non annientamento, la nostra vi– ta non finisce ed è gia la vita etcrn;:i. Noi siamo dentro e fu0n dC'I 1empo; e dove finisce il tempo, incomincia l'eternità. LUIGI RIGNANO 289

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