Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

DECIME E SANGUE SPRECATI « E' Impossibile. O una cosa o l'altra: o si è giusU o si è pasciuti, a meno che non si voglia essere ipocriti•· TOLSTOI L'anno scorso criticammo l'intervista concessa d,11generale dei gesuiti, Pe– dro Arrupc, a un giornalista (v. Agitazione del Sud, novembre). Ora prendiamo Io stesso generale nel suo discorso pronunciato al concilio e pubblicato per intero da Humanilas (n. 10, pagg. 987-990). Nell'intervista il papa nero era più diplo– matico, politico, falso; nel discorso conciliare è più schietto, fa la resa dei con- ti, e questo ci rende molto più facile la confutazione. Quando l'autorità parla all'ovile è sempre riservata, deve sempre nascondere qualcosa; quando invece parla ai compmi, si rivolge ai competenti, allora si deve mostrare più chiaro, per niente misterioso e, a volte, senza peli sulla lingua come quel prelato che, rivol– gendosi agli ecclesiastici della sua giurisdi.done, diceva ex professo: «Vi sono di quelli che vengono nudi alla ChJcsa e st i',rrlcchiscono (accrescunl) coi suOi be. neficl ... E già ve lo dissi (doculmus) di guardarvi dalle puttane e proibii intera• mente la convivenza di estranee donne (Mignc, P. L. CXXXIV, Allo Verccllcnsis). « La Chiesa 1mssi-ede la verità, i principi, gli argomenti.., ma possiamo chiederci se li trasmette al mondo in maniera vcramenle efficace. Qu~ sto è il problema». Essere o non essere. Ti insegniamo la prudenza dei pagani: è preferibile esse– re primi in provincia e non secondi a Roma. Lascia gli ambienti colti ed evoluti - sus non insegna a Minerva - e non avere velleità ecumeniche. La verità che vanti è filosofia greca spolverata, i princìpi sono quindi antichi, e gli argomen- ti sono di cose non parventi: risurrezione della carne, giudizio universale - e di te non ti preoccupi. Gli argomenti solidi, invece, li nascondi e sono ricchezze a non finire, sangue di povera gente, sudore di operai e contadini, lacrime di popoli. Possiedi anche il Casino di Monte Carlo?! « Questa mentalità e qu~ta cultura, pralicamente atea, che non solo lotta dal dJ fuori - come la città in senso agostiniano - contro la città d1 Dio, ma penetra entro le mura di questa e contamina in maniera sub– dola col suo veleno gli anJmi degli stessi credenti (anzi deg:ll stessi re– ligiosi e sacerdoti) ottenendo come frulli all'Interno della Chiesa il na. turalismo, la diffid~nut, la ribellione ...•. Della maniera subdola tu sci il verbo incarnato, gesuita! li naturalismo poi diede il via alla fondazione della scienza moderna, la diffidenza l'ispira la tua faccia di madonnina infilwta, la ribellione è un didtto di natura. E questo di1-it• to lo hai usato e lo usi quando ti fa comodo, e te lo insegna Leone XIII: « Se le leggi dello Sta!o sono manikslamcnte in contrasto con la legge divina, conten~n-- do provvedimenti pregiudizievoli per la Chiesa, o comportando ingiunzioni av– verse ai doveri imposti dalla religione, o se violano nella persona del Sommo Pontefice l'autorità di Gesi1 Cristo, allora in \'Crità il resistere di\'enta un dovere 199

RkJQdWJsaXNoZXIy