Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

Sofisti d' ieri e d'oggi Se si domandasse quale differenza passa Lra i '>ofisti dell'età socratica, con Prntagora e Gorgia alla testa, e i sofi– sti d'oggi eh:! mal si distinguono dai rètori e, talvolta, e.lai ciarl.llani, ci tro– ver;:!mo - di primo acchito- perplessi, giacchè questa gente va, per così dire, messa tutta in un fascio. Tullavia una differenza c'è, non tanto per la quJ.lit~\ di::gli insegnamenti imp:irtiti, che qu:isi sempre si richiamano :-.vk:nda, quan– to per \'a1mosfcra odierna che diffc, i– sce assai da quella d'ieri, poichè questa opprime in ogni epoca il colto e l'incol– to, anche colui che si ,ente in grado di farne b nc\t:t distinzione. Innanzi tutto, przndiamo in conside– razione la questione dell'insegnamento graluito o retribuito con dcn.::110.11 rim– provero mosso a Prolagor.:i., a Tra::.ima– co, a Polo, a Ippia e n tulla La falange dei sofisti greci di farsi lautamente pa– gare le lezioni, aveva certamente il suo valore etico e civile circ~1 quattrocento e più anni prima dell'cr:1 cristiana, d::i– to che quei signori avrebbero p0tuto vi– vere tranquillamente, c,,me viveva So– crate, anche senza ricevere denaro cb destra e da sinistra, pur confabulando, come lui, con Tizio ..;: con Caio. Si dirà che gli stati d';rnimo di chi s'interessa oggi di filosofia, cd anche di materie di studio di carattere umani– stico in genere, non sono dopo tutlo troppo cambiati da come Socra1c aves– se voluto che fossero. Infatti, b mag– gior parte di coloro chi.: pubblicano li– bri oppure articoli filosofici su riviste e periodici non soltanto danno agli edi– tori gratuitamente i loro lavori, indi- 242 pend<!ntemente dal maggiore o minor valore che questi 1 Jossi:=g~ono, ma non si peritano di soddisfare le esigenze de– gli editori stessi di ricl·vcre anticipata– mente del denaro per queste pubblica– zioni, mentre saremmo tut12.via i•1gros_ solano c1-rorc se credes~imo che la maggior parte di questi scrittori ~i al– fannassero per i begli ocelli <.lclb «con– solatrice di Boezio». L';rnimo di costorn è rivolto, più eh-:: al contenut f) della lo– ro produzione, in vista dcll'clevnzione in tellcttuale e spirituale dei loro simili, alle maggiori possibilità di ottcnen: dei pm.ti d'insegnamento rnecli.:intc concor– si pubblici: statali, municipali od altro. Insomma, lo scopo hassarnr-nte umano degli studiosi d'oggi è, fa:te le debite eccezioni, pili visibile ne!le loro mani– festazioni di quanto non lo fosse in quello dei sofisti e dei r~toii dell'nntica Grecia. Sicchè si può dire che l'inten::-sc ma_ teriale, anche se non corre denaro li– quido, c'è ora quasi più d'allora, mentre ognuno dovrebbe sapere che la filoso– fia come ricerca della verità, si erge al disopra delle faccende materiali di que– sto piano di vita. Si obbicttcd facil– mente che i bisogni del ventre assalgo– no tutti quanti gli uomini, indipend.:.::n– temcnte dalle vocazioni e dalle appli– cazioni degli uomini, mentre gli eroi dello spirito come i santi nel seLtorc religioso non possono certament-.! ab– bondare in quest'aura d'opportunismo e d'arrivismo. Non vogliamo negarlo, ma potrebbe darsi - e noi sinceramente ce lo auguriamo - che alcuni rimcdì esterni, dei quali non possiamo giudic,t-

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