Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

questa forza nei laboratori; impiega11do- mo il giudizio, la responsabilità, la discri– la adesso per scopi di pace. ,ni,1azione, il comportamento, cioè tlltto Eppure le grandi scoperte dell'ottocen- ciò che costilllisce la coscienza. Quando to, elle già sconvolsero la nostra coscien- queste scoperte saranno diffuse ed assi– za, dalla vaccinazione alla captazione del- milate, allora sì nascera una situazione la folgore e dal primo aereo elle vinse la grave, per cui ci troveremo di fronte non gravità, no,i ci dovettero sorprendere al- ad un superuomo, ma ad un extra uomo, lo stesso modo? di nostra commissione, cioè al difuori di Sconvolti da una successione implaca- ogni regola, percllè quella sostanza chimi– bile di scoperte, che abbiamo strumenta- ca può provocare una condotta umana lizzato per il/Clagarela natura del mondo del tutto inafferrabile ed imprevedibile. vili raffinato, fa natura risponde rilevan~ Il substrato agirà trasmutando le condi– cio quanto nel passato ci fu taciuto. La zioni da cui si origina il pensiero. Questa nostra morale Ila soggiaciuto a tale in- è la cosa pitì preocc11pante! il territorio fluenza, e si è modificata o trasformata. del raziocinio, della responsabilità, del In un certo senso possiamo affermarlo. giudizio, della concentrazione, delf'atten- Un chiaro esempio è il sottrarre fa col- zione e di tutti i sentimenti razionali, che pnbilità e quindi la responsabilità dei mL noi vorremmo mantenere in uno stato di norati psichici. Uua seconda acquisizione immw1i!à, sarà sottoposto ad 1111 ordine, è la maggiore esigenza della esistenzialità ad una commissione ed, a distanza di dell'organismo: la libertà dalla fame, dal tempo da noi stabilita, saranno quei sen– bù;ogno, dal dolore, dai freni di una mo- timenti modificati profondamente. Ecco ralità di latitudine imposta, non ci ricon- lo sconvolgimento di tutta la concezione ducono forse a quelli che sono impulsi filosofica della moralità: quando si vedrd fondameutafi dell'organismo? Questa libe. il territorio dell'operazio11e cedere sotto razione è 11nacaratteristica della nostra l'azione di una sostanza chimica, che ne epoca, felicemente progressiva, che trova modifica lo sviluppo. Questo è tremendo una frontiera, limitata soltanto dal danno e gravissimo. altrui. E questo è w-1beneficio per il giu- Lo scienziato ha la smania della cono- dizio di moralità. scenza: è il suo dovere. Le strutture cerebrali non sono eterne Le religioni ~tabilivano (lo tentano an- e definitive. finchè la genetica non venga cora) il giusto e l'ingiusto, i limiti della a turbarle. Nulla può venire, secondo noi, vita etc. etc. Oggi la scienza ha sconvolto dall'anima (e quindi refluire nella nostra ogni limite ed ogni frontiera. morale e nelle nostre az.ioni), clze non La scienza non può distinguere quel provenga da questa costituzione, di cui che è corpo e quel elle è spirito, perchè noi siamo i portatori, e che per conse- compenetra queste capaciti}. in una unitd, guenza non può che costringerci ad una dalla quale non sa né vuole divincolarsi. certa cerebrazione sempre più raffinata, ll medico è uno psico-somatico, cioè non sebbene possa ricondurci ai motivi antichi. fa più distint.ione fra psiche e corpo. Con una sostanza cllimica possiamo de- L'esperienza ci dimostra (per quanto formare l'orientamento psichico di una noi possiamo fare) che tutta la migliore persona,· agendo in quella sede gelosa, conoscenza è stata utile alla integrazion~ impenetrabile, ben difesa, dove costruia- del nostro più corretto pensiero. 238

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