Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

Ilvero volto della democrazia è I' utogoverno C HE COSA E' L'-\ DEMOCRAZIA? Posta questa domanda recentemente a quattro parlamentari, di quattro partiti diversi, che prer.devano parte ad un djbattito telcvi~ivo, milioni di spettatori, ignari e desiderosi di orientarsi, hanno potuto constatare che una risposta è dirficile, che è difficile avere chiare idee sull'argomento, che più ancora è difficile esprirncrlt:! con chiarezza. In un suo stimolante lavoro ( 1) Georges Burdeau mette le mani avanti di– cendo: « Se l'intenzione di concludere comporta l'idea di un punto ter·minalc al dibattito, una analisi della democr:'7ia non può comportare conclusioni. Il suo di Burdcau, fra i molti dbponibili sul mercato e dedicati alla democrazia, è uno volto è quello che gli conferisce il sogno degli uomini» (2). Certamente il libro dei più validi. Ma è vero che la democrazia, configurantesi per il suo contenuto operativo, sempre dinamica e lievitante in un.:1 determinata situazione storica, non può mai esere traducibile in termini razionali? Dovremmo rassegnarci alla conclusione, che presenta la democr.:1zia con un volto sempre cangiante, o ri,. tenere che le linee del suo volto sono quelle che t1 gli conforisce il sogno degii uomini»? Onestamente, a mc sembra che una conclusione, così romantica, non sia accettabile e che lo stesso Burdeau suggerisca, nel suo libro, gli argomen1i per cui essa non sia accettabile. C'è forse una contraddizione da chiarire, una con– traddizione che sembra già posla, con le parole stesse con cui inizia il librt>: t1 La democrazia è oggi una filosofia, un.i maniera di , 1 ivcre, una religione e qua– si accessoriamente una forma di governo». La democrazia è tutto questo: ma se così è, come sostenere poi che essa hn un volto cangianle? La democrazia altro non è che l'esigenza di libertà, naturale negli uomini. Se non si pone la perfctla identificazione fra democrazia e libertà individuale, rimane incomprensibile il suo travaglio, che è il travaglio stesso della libertà, attraverso le generazioni degli uomini che l'hanno rcali1.zata. La definizione, di democrazia, ancor oggi ritenuta classica, t1 governo di popolo per mezzo C:el popolo•• ha perciò un significato non tanto per quello che include, ma per quel– lo che storicamente sino ad oggi ha escluso: il potere come derivante da una aulorità che sia diversa dal popolo. L..'\ sovranità popoluc si oppone alla teo– crazia. che è l'unica doltrina religioso-politica di alternativa alla democrazia, perchè fa discendere l'autorità da Dio, affermando omnls 1>otestas a Deo. Ma è innegabile che la sovranità popolare ha fatto il suo tempo; è innegabile che, nel secolo scorso, è stato rimesso in discussione tutto l'ordinamento politico-so– ciale, proprio mentre si verificava la totale trasformazione di tutte le struttu– re di un mondo precapitalistico. t1 La verità - dice Burdeau - è che la gene- 186 I) GEORGES DURDEAU: La Dcmocrada (Edl:t.!oni di Comunilà, 1964 - L. UNXl). 2) Tutte le citazioni sono tratte dal testo del Burdeau.

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