Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

"Per una rivoluzione sessualeanarchica,, P ERMETTETEMI di fare alcune. os• sen•az.ioni su questo problema, co11 ri~11t1rdo ,ilio studio di D. Demma a11par– so lii e Volontii • del no,•embre 1965, Ilo la com,im.ione che oggi si stamro scoprendo, nel mo,ulo, le idee manifesta– le dai pensatori liberuiri molti anni or so110. Ciò, a mio avviso, non sig11i{i,:a a(• {<1l/0 che , 1ueste idee <Jbbimw giù conqui• statu 1" maggioran~ degh sviriti. I falli sono uwlw pii, complessi, e le tende,n.e 11. ma11e,unite alle tradii,ioni e alle abi111di- 11i, sono molto di1·erse. fra loro, percllè i costumi possano subire una rapida Ira· 3/ur111m.iot1e in vrofomlilt). Tuttavia i ger– mi vivi, fi11isco110per sbocciare e ver svi– t11vvar.)i. Per qmmto conceme la psicologia del– l'amore, della gelosia in particolare, non creclo ~ia male ricordare. 1m pensatore, cli cui 1 comvagni i11d11bhiame11teconoscono il nome, ma del quale è ancora press<>– cliè sconosciuta la maggior parte delle idee, t,11emlo riferir111i ad 1-/a,r R) 1 t1er, elle in effetti, fu alla 1nmra della lolla per la liberaz.ione dell'amore. Fin dalla sua gio– vinez.w prese a c11ore il doloroso proble• ma della gelosia, t1011chè i problemi e/ella 1111i<:itcl e della pluralità amorosa. Già nei suoi primi romanzi, pubblicati fra il 1889 e il l(J()(), si nota come si fosse seriamen• te applicato a rnmbattue le idee stabilite ed ac,·tttate, tanto sul matrimonio che sulle relazioni fra i sessi. Nemmeno gli fu estraneo il problema dell'omosess,wli– ta. Vi sarebbe cerra111e11tc u11 lungo SII/· dio dt1 fare, che, ver il momento, intett• do solo .mggerire. 166 Ma, ciò elle in lui vi è di più originale, è la posizione assunta nei confronti del– l'amor plurale. La espresse infatti effetti– \'amente ,ma m,arantina d'anni or sono, a cominciare dal libro elle scrisse in col– labora:ione con la Sig11ora Aurei: Le dra– mc d'étre dcux, e, in seguito, nei suoi romanzi: L'amour plural, Prcnc1.-moi tous e Lcs orgie sur la mont~gne, nonchè nel– l'ultima opera com11i1aa in vita sua: Amant ou tyr.:m. 111 q11esteopl!re, e311011e ,ma s11aconce· :ione posith 1 a della fedeltà in amore e ,ie/. lll pfurafità. Conce:ione che non vuol sa– crificare afc1111 set1ti111e11to, nè alcuna ma- 11ifestazio11edi te11ereu.a e di amore, e i11 cui ritiene la plmatit/J, liberata da og11i e– sclusività di possesm e di gelosia, come arricchente e necessaria. Con Armm1d, ebbe delle discussioni sul• le ditferen:e delle loro rispettù•e cor1ce• zioni. Si 1,ouebbe ritrovare traccia di queste, sfoglim1do la collezione de l'En dchors e le pubblicazioni a11arcl1iclle ap– varse fra la fine della prima guerra mon– diale e il pri11ci11iodella seconda. Non ere. do che il pensiero cli 1/trn Ryner su q11e– _510 serio problema siti da negligere. F11 questo suo pensiero origimrle che, fra l'al– tro, dette origine 11lt'opcra di Maria La· ccrda de Moura: Han R\ncr e o amor plural, apparso a S. Paolo del Brasile, nel /933. Non 110 creduto fuor di luogo ricorda• re queste cose i11 Mlesa di un più pro– fot1Clu esame della <111estione. LOUIS SIMON

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