Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

FICHTE ANARCHICO •Chiunque si ritiene padrone di altri uomini è uno schiavo egli stcsoo•. Il pensiero di Fichtc è qualiricato sa– tanico, sacrilego, perché il filosofo te– desco usa a ,olle espressioni un pò for– i i, apparentemente blasfeme, come cucila s:conda la quale l'uomo tende, ;nzi de\'C tendere a divenire Dio. Orbe– ne. l'esprC!-.!-.ionenon \.1 presa alla lct· tera, in quanto, per Fichctc, div.!nirc Dio significa clevan,i dallo stato pre– ,;cntc, vivere una vita dominata solo dalla ragione per rcaliuare su questa terra l'ordine morale, il r::gno degli spiriti. Quel Dio che usualmente si pensa Fi– chtc lo scartav:.t porchè già scar1ato dalla filosofia moderna e dai benpen– santi. E all'uomo non attribuiva l'im– mortalità pure usual:: che si vende nel– la bottega o nella fabbrica di S. Pietro: l'umanità de,·e adempiere un compito infinito lottare sempre la natura, sra– dicare l'iner,ia; la morie è niente. non deve spav:!ntare nessuno, soltanto l'o– pera svolla sulla terra è immortale e rende immortali. Il vero male non è la cattiva a.Lione che, volere e no, ci deve scappare qualche volta; il vero male è l'inerzia di chi pensa che tutto è nulla o tutto è in Dio. Questo è l'aspetto sa– tanico del pensiero cli Fichtc, che è quanto dire umanistico. Ogni filo~ofia non è soltanto un cor– po di idee, è ancho e princi1>alm;:nte un uomo: ogni filosofia ha un'anima, svela il carattere ciel filosofo. Se pren– cle1e il clommatico, il realista, voi ave– te l'uomo che si vede davanti una real– tà che per lui è immutabile; il domma- tico si trova di fronte il cosiddetto de– stino, il cui solo accenno ~coraggia an– che Giove, rende passivi, sconfit1i. Lo spirito, in questo caso, si fa quello che, è, muore come nasce. L'idealista, im·e– ce, non si sente succub.:: di nessuna realtà, conosce la realtà come campo della sua azione che non conosce ~o– ste, limiti, ostacoli insuperabili nessuna colonna d'Ercole, nessun Napoleone im incibile. 1..o spirito è quello che si fa. E fichtc non sapeva dire soltanto parole ma agiva praticavt1 le sue idee; ,sò pure, senza temere Napoleone, a una Germania vinta e prostrala svelar? la sua missione e la sua superiorità Non sembra un'idea giusta, ma per l'occt1~io– nc ardì pure impugnare le anni contro i Francesi e questa era l'unica aLione ncczssaria e coerente. l due caraueri, quello dommatico e idealista, possono fare una proporLionc con coloro che si chiedono l'origine della vita oppure se ne chiedono il fi. ne. Il contemplativo, il mistico guarda indietro e cerca indaga la causa dell'cs– -.crc ed è capace di perdere la testa e la perde effctlivament~ quando rag– giunge l'estasi, esce fuori di sé e \'llOlc il bacio da Dio: intender non lo può chi non lo... ripro, 1 a. L'idealista im·ccc tiene lo sguardo rivollo darnnli, al fi. ne che devi! realizzare e a quello che viene dopo ·e all'altro che non manca mai. Quale sarà il fine ultimo? Lasciale pure il fine, badale alla mi~sione: il fi– ne è irraggiungibile, la missione l: un dovere. E volere l'ideale è creare l'i– deale. Cerchiamo cli essere sempre più libe– ri e di fare liberi gli al1ri: 159

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