Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

Per essere distrutto, e sarà certamente distrutto, occorre riportar– si su ben altre ,.::oncezioni di vita sociale e di convivenza civile, ripor– tarsi, cioè, alla dviltà dell'uomo libero - spiritualmente prima e ma– terialmente poi - alla società cioè: «senza re, senza preti e senza fra– ti, per la deliz.ia degli stati» (così come sogna, poeticamente, i] buon Giraud), il che raceva poco comodo al focoso e sfingeo liberale pie– montese, come poco ha fatto e continuerà a fare ai suoi emuli e famu– Ji continuatod, di kri, di oggi, di sempre!! Ma occorre disturbare la Storia (quella vera, spoglia insomma dei fatali orpelli), con richiami e citazioni tanto numerosi da non finire mai più, per dimostrare che «Libera Chiesa in libero Stato» non è nep– pure l'ultima impostura? Non ne vale la pena. Essa si 8ll1algama assai bene col «suffragio universaie)) dei liberi Stati moderni; col «libero arbitrio>> della Chiesa; con la <:sovranità po– polare» della democrazia, con ]a «dittatura del proletariato» del bol– scevismo russo; insomma, con la « luna nel pozzo)) o, se meglio vi pare, anche col machiavellico NI di serratiana memo:·ia e cli glorioso retag– gio ai concistoriali episodi del parlamentarismo italiano. LL <1storica sentenza)) passi pure a far parte della sacra raccolta dei « libri fatales». I sacerdoti della Sibilla, nascosti nelle anfrattuosità dell'antro continuino pure a far parlare le statue cave poste su1l'orizzonte dei pozzi: Giorno verrà in cui la goccia d'acqua perforerà il granito! O pi:ima o poi un nuovo incendio renderà in ... paradiso i sacri o– racoli ed i gelosi custodi, così come, dopo tanti secoli, furono resi quel– li raccolti e deposti in Campidoglio dal Prisco Tarquinio! Messer Nicolò col suo 1<Decalogosulla religiosa e politica impo– stura «oggi è tornato di attualità come non mai prima d'ora; ed è cronaca d'oggi, non storia di ieri, l'offesé:l atroce della Verità. Sul mercato dell'impostura sono in continua gara capi politici e capi religiosi, d'ogni credo e d'ogni confessione, d'ogni ordine e d'ogni grado, d'ogni latitudine e d'ogni longitudine. Qua e là, l'eterno paziente ..., ogni tanto, e cli solito dopo la sbor– nia, dà segni di vita e nella ·ripresa pare di volersi rimettere in gambe. Chissa ! ? FERNANDO DIENI 142

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