Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

Bilancio di un concilio U N DILAN"CIO t,he in fondo non si prcsenl.l\'J. tante difficile da prevedere. Chi si aspcllm•:i. "'grnndi cos~» dal Vaticano T.T, è rimasto ccrtmncntc delu– \O. D'altronde e forale per una istituzione qual è la chiesa, per la stm stessa na– tura non può mai esser'.! ri,oluzionarb. cioè nel senso cli cambiare la \'erità da essa finora soc;;tcnnta come tale: «cambiare» v:..ramen1e per la chiesa ;wrebbe tullo il significnto di sparire per sempre. Non per nulla, quando Giovanni XXI II annunciò ai propri. cardinali il c.lèsi– dcrio di indire un concilio, questi ,altimi rimasero alquanto sorpresi, e più di qualcun0 forse non troppo fcliccmentf' sorpresi. Certo che un po' pili scaltriti o più psicologi nei fatti politici e sociali, almeno una parte dei suoi coll.lboratori avranno probabilnl('nte pensato all'inopportunità, in p!c-no secolo ventesimo, di una si:nile convoc3zionc. Paolo VI, eia parte sua e per diri110, avr .::hbe potuto so5penderc il concilio. Non lo fece perché sicuramente avrebbe rappresentato un atto cli debolezza; era però fermamente deciso di farlo conchiudere in breve tempo. Alla chiusura na• turalmente si parlò della grande importan,m dell'avvenimento e dei «profondi chiarimenti» che l'adunala ecumenica riuscì ad operare su :-tnnosi probl~mi e su vecchie discordie. Tutto sommato, le cose restano invece come prima. Quel poco - ben poco - che sembra nuovo, non è altro che un inutile e marginale muta– mentu di formalità o di costume, oppure pseudo concessioni di libertà spi1·itua· le. e d'altron,..le anche questa puramente formale; poirhè la chiesa non può più obbligare gli individui a sottostare ai suoi ordini; e quindi non ha pili impor– tanza né più alcun signiricato cla1·gire una libertà di pensiero quando, ormai già da un pezzo, molti se la sono già presa per proprio conto. Pr,1ticamentc e psico– logicamente non è che un buon viso e cattivo gioco. In un discorso rivolto al corpo diplomatico, Paolo VI disse: cOggi la Sp0sa di Cristo prdcrisce far uso della medicina della misericordia piuttosto che ban· dire. le armi della severità; essa ritiene di venire incontro ai bisogni di oggi mo– strando la validità della sua dottrina piuttosto che con la sua condanna•. Eque• sto ci fa semplicemente rammentare che le favole che ci raccontava la nonna quando era\'amo fanciulli, e riferendosi alla furberia dei lupi e alla ingenuità dc. gli agnelli, conservano sempre la loro «morale», E d'altra parte significa eh~ solo oggi è divenuta valida (per fo1-ta di cose) la dottrina del perdono predicata da Cristo ... Un tema che sembra del tutto rivoluzionario è contenuto nel tredicesimo sche• ma, quello della «libertà religiosa•. Prem.;:tte, però, che la religione cattolica è l'«unica verità N:ligiosa•. Tuttavia riconosce una certa verità anche nelle altre religioni. Sembra un atto di generosità spirituale, invece è una specie di necessi• tà alla quale è stata costretta dagli eventi. Svanita per sempre la spcrnnza di conquistar:! religiosamente le grandi masse orientali e mussulmane, per la chie• sa cattolica tanto \'aleva ormai comprendere c.:he farsi alleata delle altre reli- 143

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