Volontà - anno XIX- n.2 - febbraio 1966

Il dialogo « OSSEQUIO TOTALE ALLA VERITA' TOTALE" (Paolo VI) {L DIALOGO implica una particoJare disposizione d'animo, una u- miltà iniziale, una mentalità aperta. La disposizione al dialogo è de– t:miltà iniziale, una mentalità aperta. La disposizione al dialogo è de– siderio di apprendere assieme, di risolvere assieme. Si è coscienti di mancare di qualcosa, di essere difettosi, di volere una soluzione che ri– solva una problema aperto. E la soluzione giusta sarà quella suggerita dalla ragione, quella ragione che sola sa argomentare senza invidia e non conosce condizioni: nessuno vale per due. Quando, però, si comincia con l'affermazione - è l'on. Gava che lo afferma, e non lui soltanto - secondo la quale i cattolici concede– rebbero il dialogo più per convertire che per concedere, non si vede nè la buona volontà nè la serietà necess.1ria al dialogo. Solo la super– bia dell'assurda infallibilità. In tale situazione, l'anarchico non per– de tempo. Alla parte opposta, ai comunisti, si rinfaccia la malafede, la in– tenzione nascosta, l'arrière-pensée di gettare zizzanie tra i cattolici, di dividere il partito cattolico e, indi, condividere if potere. Tutta qui sta– rebbe la volontà comunista di dialogare. L'anarchico, invece, vuole di meno e di più: meno chiacchiere e pott:!re, più uguaglianza e libertà. La situazione si spiega diversamente: i cattolici possono permet– tersi il lusso di rifiutare il dialogo perchè hanno la maggioranza e la tengono assicurata con alleati docilissimi e servi decorati - la mag– gioranza socialdemocratica e socialista, «i soliti ignoti», votarono con– tro il Vicario-dramma, contro la revisione del concordato e soltanto a favore di Trabucchi - senza dover ricorrere al diavolo c01nunista. I comunisti questo potere statale non lo tengono e si servono di tutto k per conquistarlo. Il dialogo è diventato così un'arma politica, di cui i comunisti hanno bisogno e i cattolici no, per il momento. E qua, in Italia. Salvo a fare i sovversivi altrove, come nel Sudan e recentemente. Chi ci perde è il dialogo autentico, che viene accantonato e lascia il posto alla lotta indecisa o a'lla reciproca e interessata sopportazio– ne. Anche il dibattito sulla corruzione lascia insensibili in Italia. An- 71

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