Volontà - anno XIX- n.2 - febbraio 1966

dcsiastici». Così, mentre la Costituzione afferma che: «I ciltadini, senza distinzione di... religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, hanno pari dignità sociale e sono uguoli di fron– te alJa legge», il governo accetta di imporre le leggi ddla chiesa anche ai non cattolici, di obbligarli ad osservarle, per non incorrere in sanzioni civili, di fungere da « braccio secolare». E' questo forse il modo adegualo per 1utelare l'uguaglianza di tulli i cittadini, per affermare la dignità sociale di tutti, anche deJle minoranze? Ora una chiesa può impedire il divorzio (e anche il matrimo– nio) a coloro che hanno liberamente deciso di fame parte. Giacché una chiesa ha il diritto di regolare la condotta dei suoi seguaci in tulle le circostanze quotidiane: sta a questi ultimi l'accettarne i det– tami, rimanere fedeli, ,o allontanarsene. Ma è assolutamente inammis– sibile che un governo possa ingerirsi nelle singole esistenze degli individui fino ad imporre alla persona una norma in quelle che sono le vicende più sue e pil.1 intime della vita, quali i rapporti tra uomo e donna. In tempi più civili dei nostri apparirà senza dubbio un non senso che un governo possa imporre, secondo le sue visuali e il suo arbitrio, una particolare forma di unione, vale a dire il matrimo– nio monogamico, escludendo la possibilità di altre forme, cioè della poligcnia, della poliandria, della libera unione, del matrimonio tem– poraneo ecc. Infatti la scelta di una forma di unione, anzfichè di un'altra, spetta di diritto all'individuo e non può esser ragionevol– mente determinata dall'imposizione altrui. Se a noi ora appare ridi– cola espressione di una spaventosa tirannide la pretesa di Calvino di regolare il menu dei sudditi ginevrini, altrettanto deplorevole e ridicola apparirà in futuro la pretesa cli un governo di regolare con leggi i rapporti sessuali dei cittadini, di obbligarli ad una partico– lare forma di vincolo, di negar loro la possibilità di romperlo quando lo gudichino conveniente o necessario. Non si tratta qui di esaminare quale sia la forma migliore di legame o di separazione, ma di mettei· in luce come nessun governo abbia diritto di dettar leggi su questi rapporti, come neppure di re– golare le nascile dei figli. Qualunque chiesa può obbligare i suoi fedeli a seguire la via da lei giudicata oppo1~tuna per il conseguimen– to dei suoi scopi: può imporre ad essi castità, celibato, famiglia nu– merosa, vincolo indissolubile ecc. Ma un governo, che garantisce a 69

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