Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965

deve rifarsi com1>0rtamen10, c:ieve operare Ct!pire oltimisticamente la natura (gli uc– fra i giovani. guadagnarli a quei • miti • celli sono capaci di essere liberi) e non che furono reali. che :,ono reali. Noi vo- riconoscere all'uomo, alla ragione dell'uo- gliamo essere liberi, pcrchè gli uomini, mo la naturale, originale capacità di es- per essere uomini non possono che esse- sere libero? E se non aflìdiamo alla ra- re liberi. Questa è l'esigenza londamentale gione umana il compilo di progcuare la della Resistenza. libera convi\'cnza sociale, come libero ac- Poi c'è l'altra esigcn7.a, quella di fare cordo, che senso può ;nere la nostra stes– la storia; chi ha avuto parie nella Resi- S<\ lolla? Non sarebbe una lolla scn1.a spc– stenza, note\'ole o modesta non importa, ranza? Mi sembra che ad un cerio punio deve contribuire alla ricostruzione s1ori- da tu11a la lettura del libro affiori questo ca degli avvenimenti. Miraglio fa il suo scntimemo cli sconforto; e mi sembra che do,,ere: i suoi ricordi sono precisi e, sul per .l\1iroglio Questo possa c:,serc un mo• filo della narra/.ione dei fatti, a cui ha livo di profonda malinconia, che andrcb- preso parte, non di rado riesce a darci be maggiormente approfondilo, anche per il quadro grandioso del dramma popola- meglio sr>icgarc la rollura con i compa. re. E' un galantuomo, pcrchè al disotto gni. dei fatti si ritrova il :,uo itinerario ideo- L'uomo trac Il polcri.: dalle leggi e trac logico, anche se non sempri.: chiaramente dal potere il privilegio: alla radice dun– palese cd espresso, fra rotture e ripensa- quc della sua corruzione c'è la legge. Non mi.:111i. Dall'ideologia spunta (o almeno potranno mai essere distrnttc le s1ru11ure così è a mc sembralo) una vena di ma- d~I suo asscn•imento politico, senza eli- linconia, ferma nelle parole dette dalla minare quelli che sono i termini stessi madre, e con cui si conclude il libro: e le condi11oni ddl'asservimen10 nello "La mamma, mentre versava il caffè so- stato: lo sfruttamento dei dominati per spirò: Anche la Libcr1à., figlioli miei cari, il privilegio dei dominanti." Quando a noi ha dei limiti; solo gli uccelli dei boschi contentiamoci. L'l dittatura non c'è più; sono \'cramen1e liberi, ma per loro, a l'O\'ra e la Gestapo non ci sono più •· differenza degli uomini, non occorrono Ma se noi ci contentiamo, queste cose leggi che vietino di di,•orarc i propri sì• ritornano. Questo mi sembra doveroso mili, non li divorano e basta ... Quanto a mellerc in e,•idcn1.a, pur non lesinando noi contentiamoci. La ditlatura non c'è elogi al libro, a cui giustamente il prof. più; l'Ovra e la Ccstal)O non ci sono più. Poggi, nella prefa;,ionc, augura che sia L'cssen,ialc è fare in modo che non 10r- letto "specialmente dai gio,,ani, nati nel– nino •. L'l madre e impar1ante nella vita la nuova atmosfera di libertà, onde cs:,i ci; Miraglio: "Alla cara memoria di mia sappiano quanti sacrifici è costata la lot– madre al suo eroismo orgoglioso silenzio- la per ottenerla ... •· S'J e sconosciuto•. questa è la dedica ciel II Poggi continua a dire: • Il pregio mi- hbro. gliore della cronaca narrala da Miraglio, E' convinto dunque Miraglio che una è la rievocaLionc minuziosa dei falli, che legge occorre per gli uomini: senza legge dimostrano quanto ha fatto la nostra Li- essi si divorercbbl'r0 come lupi. Ma non guria e che debbono essere visti, sia i.:n- sono proprio leggi che hanno reso gli uo- tro il quadro del Risorgimi.:nlo Italiano e mini come i lupi? Che significato ha con- sia nel superiore quadro .!>pirilualc della 664

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