Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965

11 presente volume è slc.ìto scritto in condiz.ionì particolarmente sfavorevoli: è una introctuzione ad un altro lavoro (2), pii:, approfondito e forse più generale. Esso è l'espressione, sollo forma più semplice, delle mie riflessioni fatle per lunghi anm sulb natura dell'anarchìsmo. La str:.ida da me percorsa non ~ :,;tat.. i.nè facile, nè piana; l'ho percorsa da solo, senza collaboratori dei quali ho avuto paurn, giacchè certe esigenze sono tanto intime che occorre essere veramente soli. Sarò certamente incorso in molti e,rrori, ma il mio attaccamento all'anarchismo si pone al disopra di ogni vana e personale ambizione. 11 punto Ji partenza de!le mie inquietudini è stata la concezione dcll'«individualismo assoluto»; era l'epoca dell'inno all'«uomo che soddisfa se stesso», che era una negazione del «sociale» (3). Ben presto ne percepii I inconsistenza: costruire il fond:unento sociologico là dove viene sop– presso appunto l'elemento i-.Ocialc, cioè elevare un edificio stirneriano su basi marxiste. La tappa successiva del mio «sviluppo» anarchico si trova legata organica– mente a ctetta concezione; era l'apoteosi della «volontà», del coraggio «rivolu– zionario», quale fine a sè :,tante (4). In seguito è iniziato per mc, e per molli altri, il periodo del superamento del maxismo. Feci dapprima la conoscenza teo– rica del sindacalismo rivoluzionario, alb quale seguì un contatto diretto con questo mov;mento nel periodo del mio espatrio (1911-1913) - (5); il mio «marxi– smo» cominciò a tentennare, nonostante gli sforzi «neomarxisti» che volevano salvare la posizione, «s;;1cr.i» ai loro occhi, del materialismo sto1·ico. Attratto da Bergson ed interessato alle ditTcrenti forme pratiche dei movi– menti scaturiti dal razionalismo (<"nch'esso sorpassato) - movimenti che, allo inizio del sccQlo XX erano stati di grrinck Rtlualità - sono infine pervenuto alla concezione anarchica di cui il presente libro cbrà un breve cenno, cercando di liberarmi di ogni feticcio, e tenendomi così l(.nt~mo sia da coloro che si in– chinano all'«Evangclo di Cristo», sia da coloro che s'inchinano al «Capitale» di Marx. L'adorazione marxista verso i! progre~so delle forze produttrici, cosi come le dolci canzoni dei «narodnitchestvo» (populisti) mi sono estranee. Non mi sembrano degli assoluti nè le «masse», !'.!è il «popolo», nè il «proletariato», nè la «classe», che sono delle forme nclk qu;:tli possono sussistere diversi gradi di coscienza etica. In esse si possono cogliere e l'espressione ddlo spirito anàrchico e quella della 1·eazione. Jl dispotismo può assumere diversi aspetti - l'aspetto dell'assolutismo mo– narchico o quello ddla dittatura del proletariato; esso può giudicare i suoi ne– mici sia nei tribunali militari speciali, sia nei tribunali detti rivoluzionari; esso per imporre la sua volontà; può servirsi siu dei gendarmi pagati e sia della milizia volontaria. L'anarchismo deve lottare sempre contro il dispotismo, giac– chè anarchismo e dispotismo sono tra loro incompatibili. (2) Questo • lavoro• più a1>prnfonctito non poi<! es:.crc pubblicato e rorse neppure essere completato. (3) Nel suo scritto: L'ideale sodale dell'umanità conkmporanca. (4) Ne La concezione rivoluzionarla del mondo. (5) Si 1ikrìscc al suo soggiorno in Fr:.ncia. 661

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